
Il vecchio deposito di frutta e verdura dell’ex Macello è in balìa di degrado e occupazioni abusive, il Comune corre ai ripari murando porte e finestre. E così farà anche in altri edifici abbandonati della città. Il provvedimento riguarda sia il capannone di via Della Lovera sia gli immobili di via Marelli 43 e i locali dell’ex Macello. E arriva dopo le numerose segnalazioni dei cittadini che denunciano l’incuria e lo stato di degrado. "Tutto bene – sottolinea Elisabetta Bardone, portavoce del Comitato presidio ex Macello –, anche se per ora non si tratta di un recupero di aree dismesse, ma solo di una misura tampone. Chiediamo che dal Piano di governo del territorio (Pgt) in fase di revisione, su quell’area venga tolto qualsiasi riferimento a edilizia residenziale".
L’assessore all’Urbanistica Marco Lamperti aveva formulato l’ipotesi di edilizia residenziale convenzionata, a basso costo, poi smentita nei giorni successivi. Anche perché occorrerebbe sottoporre l’area a bonifica. Inoltre non si è ancora risolta la controversia tra Comune e Hi Senses (società che ha parte di proprietà del suolo dell’ex mattatoio): la Corte di Cassazione ha rimandato la sentenza alle sezioni unite, rinviando la sentenza. Quindi il rione attende nuovamente importanti decisioni che nessuno sembra voglia prendere. La scuola Bellani verrà ricostruita in via Foscolo e non più all’ex Macello, sia perché l’analisi del suolo ha confermato la presenza di scarti di fonderia la cui bonifica avrebbe richiesto centinaia di migliaia di euro, sia perché le opere di cantierizzazione avrebbero sconfinato in aree ancora interessate dalla causa Hi Senses, di cui non c’è ancora la sentenza definitiva. Quindi i residenti tengono gli occhi puntati sulla variante al Pgt che riporta ancora la possibilità di edilizia residenziale.
A conti fatti l’area risulta scarsamente appetibile a un privato che voglia costruire, permettendo l’ingresso di denaro alle casse comunali per pagare la bonifica. "Niente da fare, carta canta – tagliano corto i membri del comitato di quartiere –, non saremo tranquilli finché dal Pgt non sparirà quella riga che parla di edilizia residenziale sia pur residuale. La variante al Pgt dovrà essere approvata dalla giunta, poi passare in consiglio comunale, ma fino a quando una cosa è scritta, per noi resta tale, fino a decisione contraria".