Caso Aeb-A2A, sindaco e minoranza si querelano

Alberto Rossi non aveva preso bene le accuse di Edoardo Trezzi (Lega) e Tiziano Mariani sull’avviso di garanzia

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di Gualfrido Galimberti

Querela e controquerela: si infiamma la vita amministrativa cittadina. La bagarre si sposta dal piano strettamente politico a quello giudiziario. Con una certezza: l’ultimo anno che separa la città dall’appuntamento elettorale del 2023 sarà davvero caldissimo. I protagonisti di questo nuovo capitolo sono tre: da una parte il sindaco Alberto Rossi, dall’altra Edoardo Trezzi (capogruppo della Lega) e Tiziano Mariani (leader della lista civica “Noi x Seregno”).

Sullo sfondo di questa battaglia c’è ancora una volta l’operazione di aggregazione industriale tra il gruppo Aeb e A2A. Tutto nasce infatti dalla richiesta dei due consiglieri di minoranza di poter dare un’occhiata all’informazione di garanzia ricevuta dal sindaco Alberto Rossi alla fine del mese di settembre. Lo stesso primo cittadino, visibilmente scosso, aveva avvisato il Consiglio comunale.

Era poi emerso che la stessa informazione di garanzia era stata notificata anche al segretario generale Alfredo Ricciardi e all’assessore Giuseppe Borgonovo.

Due i filoni di indagine: corruzione e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Dall’opposizione avevano chiesto a più riprese di poter vedere l’informazione di garanzia: dopo essere stati ricevuti dal sindaco, erano usciti delusi parlando di una documentazione insoddisfacente.

Affermazioni che il sindaco aveva ritenuto offensive, poiché a suo modo di vedere lasciavano intendere che avesse mostrato qualcosa di contraffatto, tagliato ad arte o falsificato. Di qui la scelta di querelare Trezzi e Mariani per diffamazione. Nulla si è saputo finché i due sono stati convocati dal Comandante della polizia locale, che ha notificato un’informazione di garanzia con verbale di identificazione e nomina di un difensore per il reato di diffamazione commesso a danno del sindaco.

"A parti inverse - afferma Trezzi - non mi sarebbe mai passato per la testa di querelare un consigliere comunale per dichiarazioni a sfondo politico. Ma, a quanto pare, il modus operandi del sindaco per sviare le proprie responsabilità e quelle della sua maggioranza, è “tappare la bocca“ alle minoranze. La città di Seregno ha bisogno di trasparenza e non di un social media manager che usa questi metodi per “nascondersi dietro un dito“. La questione AebA2A ha bisogno di chiarezza e trasparenza mentre in Consiglio comunale si fa di tutto per distogliere l’attenzione da un argomento di vitale importanza per la città di Seregno. Ho quindi deciso anch’io di sporgere querela nei confronti del sindaco Rossi, direttamente in Procura a Monza, in quanto credo a questo punto che la querela nei suoi confronti sia un atto dovuto per il bene di Seregno e della libertà di parola di tutti coloro che non la pensano come lui".

Parole che trovano d’accordo anche il consigliere Mariani, che a sua volta fa sapere di essersi rivolto alla Procura della Repubblica esattamente come Trezzi. Rossi, invece, taglia corto: "Alle critiche politiche ho sempre risposto in Consiglio comunale. Le mie dichiarazioni in ottobre erano in risposta a ciò che i consiglieri di minoranza hanno dichiarato durante il nostro incontro. Nel momento in cui si esce dalle critiche politiche, non per mia scelta, le conseguenze possono diventare altre".