Giornalista brianzolo muore in un’escursione sopra il lago di Como

Stefano Carrer era partito da Barlassina per una camminata nella zona dell'Alpe di Colonno

Stefano Carrer

Stefano Carrer

Barlassina (Monza Brianza), 22 maggio - Un selfie prima di iniziare l’escursione, con il panorama incantevole che si gode dalla funicolare di Pigra. L’ultimo messaggio inviato mercoledì alle 18, e poi più nulla.

Stefano Carrer, 59 anni, giornalista del Sole24Ore, era sparito. Dopo un giorno e mezzo di ricerche, il suo corpo ormai senza vita è stato trovato nel primo pomeriggio in fondo a un vallone profondo una cinquantina di metri in località Meriggio, a Pigra, non distante dell’Alpe di Colonno nella zona dell’Alto Lago di Como. Un luogo estremamente impervio, che ha messo in difficoltà anche i soccorritori: vigili del fuoco e soccorso alpino, hanno impiegato quasi un’ora a raggiungerlo, e a riportarlo a livello della strada. Mercoledì era partito da casa, a Barlassina, e si era diretto verso Pigra, per fare un’escursione. Aveva avuto qualche scambio di messaggi con i familiari, ma già mercoledì sera verso le 18.30, quando avevano iniziato a non riuscire più a mettersi in contatto con lui, avevano dato l’allarme. Per tutta la giornata di giovedì i vigili del fuoco e i carabinieri lo hanno cercato, utilizzando anche l’elicottero, partendo dalla funicolare di Pigra: il luogo in cui aveva lasciato la sua auto nel parcheggio e dal quale aveva scattato l’ultima foto.

Le ricerche si sono poi estese in tutta la zona circostante, con la grande difficoltà di distinguere qualcosa all’interno della fitta vegetazione. Fino all’avvistamento, oggi verso le 14. Ma ormai per lui non c’era più nulla da fare. Grande appassionato di cultura orientale, dopo aver frequentato il Liceo Volta a Como, dove aveva fatto parte della redazione del giornalino interno, si era avviato verso la carriera giornalistica professionale. Era stato corrispondente da New York, e il 2011 e il 2018 si era spostato in Giappone, sempre per Il Sole24Ore, dimostrando grande competenza in materia economico-finanziaria. In questo periodo era stato autore di una serie di scoop giornalistici, per i quali aveva anche ricevuto premi professionali: tra questi, la tragedia dello tsunami e l’incidente nucleare di Fukushima, dove era stato uno dei primi giornalisti ad arrivare sul posto. "Era molto riservato e appassionato per il suo lavoro, un ottimo collega - ricorda il presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Lombardia, Alessandro Galimberti -. La sua perdita lascia un grande dispiacere umano, oltre che professionale".