
L'urna con le ceneri del padre rubate in casa
Carnate (Monza Brianza), 3 febbraio 2020 - “Da sabato sto girando come una pazza nelle discariche e nei campi. Domani andrò anche a Monza. Oggi preparo anche dei volantini da attaccare nei paesi vicini a Carnate”. E’ disperata Katia Martino.
Sabato pomeriggio i ladri sono entrati in casa sua, una villetta nella zona stazione di Carnate dove vive con la madre, e hanno rubato l’urna che contiene le ceneri del papà Antonio, morto il 27 gennaio di tre anni fa. “Potevano portarmi via la casa e tutto quello che avevo. Ma non il ricordo più caro del mio papà. Se non me la ridanno come faccio?- dice piangendo -. Gli altri hanno una tomba al cimitero dove andare a piangere i loro defunti, io non ho più nulla”. Impiegata, titolare di un bar nel Conservatorio di Milano che gestisce insieme al compagno, Katia da tre giorni pensa solo a ritrovare i resti del padre. E’ alla disperata ricerca di un contatto, di un segno che le faccia ritrovare l’urna.
“Non è la classica ampolla cineraria che si porta al cimitero. E’ una piccola bara piombata. Pesante 30 kg. Aprirla non è facile, ci vuole la fiamma ossidrica. La cosa peggiore è che siano riusciti lo stesso ad aprirla e poi l’abbiamo buttata via”. Lei ora non fa che piangere: “Le mie amiche mi dicono che la mia somiglia alla storia successa alla moglie e ai figli di Mike Bongiorno. Ma mio padre non era famoso e neppure io. Ma mi chiedessero almeno un riscatto. Se hanno un po’ di umanità si mettano la mano sul cuore la lascino di notte da qualche parte e mi dicano dove”.