
Pietro Montaquila cerca di salvare la società ereditata da Armstrong
Monza, 2 marzo 2015 - Settimana decisiva per evitare il fallimento del Calcio Monza. Venerdì pomeriggio si riuniranno in collegio i giudici della sezione fallimentare del Tribunale di Monza per decidere le sorti della società sportiva. Quindi per il nuovo amministratore unico Pietro Montaquila sono giorni cruciali per presentare un piano di rientro dai debiti e di programmazione finanziaria per il futuro. All’udienza prefallimentare che si è tenuta davanti al giudice Giovanni Battista Nardecchia il Calcio Monza ha dimostrato di avere pagato 7 dipendenti che vantavano circa 60 mila euro di crediti, ma si e’ ritrovato altri 6 creditori (2 altri dipendenti, 2 società tra cui la Adidas Italia e l’ex responsabile dell’area tecnica Gianluca Andrissi, costituitosi in giudizio per far presente ai giudici che in base a un lodo arbitrale vanta a sua volta un credito, nonchè l’ex amministratore delegato del Calcio Monza Maurizio Carlo Prada) a battere cassa e ad avvalorare la richiesta di fallimento presentata dalla Procura di Monza, secondo cui la società calcistica non produce reddito sufficiente per sopravvivere. Ne sarebbe la prova il fatto che nel 2013 la società monzese vantava ricavi per poco meno di 1 milione e mezzo di euro ma anche perdite per 3 milioni di euro.
Ma è anche vero che Montaquila ha da poco rilevato il Calcio Monza e potrebbe avere bisogno di un po’ di tempo in più per programmare un piano di rientro dai debiti e di investimenti finanziari. E non è detto che proprio questo periodo di «avviamento» possa essere concesso dai giudici invece di decretare con un’ordinanza secca, nel giro di una settimana, il fallimento. Diversi gli ipotetici percorsi che in questa settimana potrebbero verificarsi: la società calcistica potrebbe presentare alla sezione fallimentare del Tribunale di Monza un’istanza di concordato preventivo (una procedura che sospende quella di fallimento con la proposta di un piano di salvataggio) da fare valutare al collegio giudicante il 6 marzo quando il giudice Giovanni Battista Nardecchia riferirà la situazione debitoria del Calcio Monza; oppure, in mancanza di una richiesta vera e propria di concordato preventivo, la società potrebbe portare documentazione che dimostri l’intenzione concreta di sistemare i debiti chiedendo ai giudici di concedere un lasso di tempo più ampio per la presentazione di un vero e proprio piano di rientro e di programmazione finanziaria e il Tribunale potrà decidere se concedere alla società sportiva un po’ più di tempo oppure decretarne il fallimento, se ritiene che le garanzie non siano sufficienti per dare al Calcio Monza una possibilità. Sono giorni caldissimi, quindi, in cui tutti coloro che sono dentro e gravitano attorno al «pianeta biancorosso» trattengono il fiato per conoscere quale sarà il futuro prossimo della squadra cittadina.