
Alberto Presezzi
Burago (Monza e Brianza), 26 aprile 2015 - E' l'ultima spiaggia ma qualcuno, che avrà pur le sue ragioni, sembra non volerne sapere. Nella notte fra giovedì e venerdì è stato infatti trovato un accordo fra i vertici dell’azienda brianzola, Bruno Presezzi, il commissario straordinario Franco Lolli e i sindacati (non tutti) sui livelli occupazionali alla Franco Tosi, storica fabbrica meccanica legnanese, sull’orlo del fallimento.
A metà marzo infatti la buraghese Presezzi (140 dipendenti) si era aggiudicata l’asta per il salvataggio della fabbrica di turbine (attualmente 359 addetti ma negli anni del boom era arrivata fino a 6.000 addetti). Un’operazione coraggiosa, ma conoscendo i suoi vertici, di sicuro ben ponderata per la piccola Presezzi. "Abbiamo fatto ulteriori aperture ai sindacati nel corso della trattativa. Ci auguriamo che tutto vada per il meglio", dice il presidente Alberto Presezzi.
Sì perché se lunedì non ci sarà l’ok dei lavoratori al piano sarebbero, a termini di legge, già pronte le lettere di licenziamento (mobilità) del commissario straordinario. E addio Franco Tosi.
"L'intesa prevede l’assunzione di 170 lavoratori da subito e di altri 40 entro i prossimi due anni. Ad altri 15 lavoratori è stato offerto un posto di lavoro alla Bruno Presezzi a socio unico negli stabilimenti Burago Molgora e di Colnago. Altri 16 lavoratori con professionalità necessarie per assicurare un adeguato supporto tecnico alle necessità aziendali, resteranno alle dipendenze della Franco Tosi di Legnano in ausilio alle residue attività del commissario straordinario, Andrea Lolli. Contestualmente una settantina di lavoratori con requisiti pensionistici, nei prossimi mesi, verranno messi in mobilità dalla Franco Tosi", spiegano della Presezzi.
Un accordo firmato da Fim e Uilm ma non dalla Fiom. "Siamo soddisfatti - afferma Ermanno Cova, segretario regionale Fim Cisl -. L’offerta iniziale degli acquirenti non prevedeva soluzioni lavorative per quasi 140 persone, mentre voleva ripartire con nuovi rapporti di lavoro e trattamenti retributivi ricondotti ai minimi contrattuali oltre che l’integrale applicazione del Jobs Act. Inoltre, abbiamo scongiurato la certezza del fallimento in caso di naufragio della trattativa con il conseguente licenziamento di tutte le 346 maestranze".
Un impegno notevole quello messo in campo dalla Presezzi che costerà un milione di euro all’anno solo per l’affitto dell’immobile (per almeno un biennio) e "abbiamo ribadito che vogliamo lasciare la Franco Tosi a Legnano", ha spiegato Presezzi. Ma alla Fiom l’accordo non piace. "Da parte di Fim e Uilm si è voluto continuare la trattativa senza la presenza della delegazione Fiom fino a raggiungere un’ipotesi di accordo nulla perché non sottoscritta dalla maggioranza delle Rsu. L’ipotesi di accordo contiene una formulazione generica per quanto riguarda la permanenza a Legnano della Franco Tosi, senza indicare alcun arco temporale ben definito e senza un piano industriale che vada oltre il semplice biennio confermando l’assenza di adeguati investimenti per il rilancio dell’azienda".