BARBARA APICELLA
Cronaca

Coronavirus, Candy ritorno al lavoro ma con la massima sicurezza

Turni ridotti da 7 a 6 ore, pause di 15 minuti, due mascherine per dipendente rilevazione della temperatura, sanificazione degli ambienti e test se necessari

Ritorno al lavoro nello stabilimento della Candy di Brugherio

Brugherio (Monza e Brianza), 18 aprile 2020 -  Riaprono i cancelli della Candy-Haier: gli operai ritornano sulla catena di montaggio in condizioni di sicurezza. Ieri l’azienda e i sindacati hanno sottoscritto un accordo per lavorare con tutti i presidi e le accortezze per evitare il contagio del Covid-19. Alla metà di marzo lo stabilimento di Brugherio aveva fermato la produzione: due lavoratori erano risultati positivi al Coronavirus. A quel punto decine di colleghi avevano deciso di mettersi in auto isolamento (qualcuno presentando anche alcuni sintomi riconducibili al Coronavirus).

Dall’inizio di questa della settimana, però, gli operai sono tornati al lavoro con tutti gli accorgimenti del caso. Un decalogo quello sottoscritto dai vertici dell’azienda e dai rappresentanti dei lavoratori, frutto di un lavoro sindacale di confronto e di accordo: gli operai sono tornati in ditta per la produzione di pezzi di ricambio, per gli amministrativi lavoro da remoto con lo smart working.

L’attività lavorativa, inizialmente prevista solo per questa settimana, proseguirà (salvo impedimenti) anche settimana prossima da martedì a giovedì. «Siamo soddisfatti – commenta Raimondo Riggio, delegato Fiom Cgil all’interno della Candy Haier Group - . Lavorare in sicurezza è fondamentale". Un accordo che prevede tra l’altro una riorganizzazione dei turni di lavoro (che passano da 7 a 6 ore), l’aumento delle pause (a 15 minuti) per evitare assembramenti, rilevazione della temperatura all’ingresso e durante l’attività lavorativa, la sanificazione degli ambienti di lavoro.

"Si lavora con due mascherine – aggiunge Riggio -. L’azienda anche durante il periodo di chiusura ci ha inviato i presidi facciali a casa e si ipotizza anche la possibilità di effettuare test sierologici e i tamponi, qualora risultasse necessario". All’interno dell’azienda è stato costituito un Comitato per l’applicazione delle indicazioni per il rispetto del protocollo anti-contagio: il gruppo è formato, oltre che dai rappresentanti della Candy, anche da quelli dei lavoratori (Rsu eRls) e dal medico competente.

"È un accordo importante – commenta Pietro Occhiuto, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia -. Mette al centro la persona e il suo diritto a lavorare in sicurezza. L’esplosione della pandemia ci dice che dobbiamo rivedere il modello di sviluppo, che le condizioni nelle quali lavoreremo devono garantire maggiore sicurezza. Una sicurezza che, come previsto dall’accordo, l’azienda aggiornerà stabilmente con il proprio piano emergenziale".

La Fiom Cgil i n queste settimane di pandemia ha lavorato intensamente per garantire condizioni di lavoro in totale sicurezza, sia nelle realtà che hanno proseguito nell’attività lavorativa, sia in prospettiva della riapertura in quelle che si sono fermate per il lockdown. Procedure di sicurezza condivise sono state sottoscritte alla St Microeletrectronics, al Cordon Group, alla Trillium Gabbioneta.