Monza, botte e insulti ai bimbi dell'asilo: sospesa la maestra

Nell’asilo della piccola Sovico i microfoni e le telecamere dei carabinieri. L’insegnante distribuiva sberle ed epiteti come "oca" o "beduini"

frame video carabinieri

frame video carabinieri

Sovico (Monza e Brianza), 16 settembre 2021 - Nella sua classe i bambini stavano sempre zitti. Quasi impietriti. Terrorizzati. Inquietante, quando si ha a che fare con bambini di età compresa fra i 3 e i 5 anni. I primi a nutrire qualche sospetto sono state le sue stesse colleghe. Che ne hanno parlato al preside. Poi, non appena i carabinieri della Compagnia di Monza, informati dei sospetti, hanno montato telecamere e microfoni, si è svelato uno scenario raccapricciante. In quella classe di una scuola materna nel centro di Sovico, paese nel cuore della Brianza, andava in scena quotidianamente l’inferno.

Quando arrivava la maestra, una donna di 59 anni, alle spalle una lunghissima esperienza in quel mondo, conosciuta, rispettata, partivano le urla. Gli insulti: "Ti stacco la testa, ti taglio le mani". E poi epiteti offensivi: "Oca, beduini!" i più gentili. In quella classe c’era anche un bimbo con disabilità motoria, ma neppure lui era risparmiato dalla valanga di improperi: "Sei un peso!". E poi le violenze fisiche. I bambini venivano presi di peso e spostati brutalmente quando non rimanevano al posto dove la loro maestra aveva stabilito che dovessero restare, schiaffeggiati, presi a pugni. 

Per due mesi, dallo scorso aprile a giugno, è stato tutto registrato e immortalato dalle telecamere e dai microfoni montati di soppiatto dai carabinieri della Stazione di Biassono. Video nitidi, parole chiarissime. Scene che non potevano lasciare indifferenti gli investigatori, come quando ai bambini anche più piccoli venivano strizzate e torte le labbra per imporre la regola del silenzio. Una volta radunate prove ritenute schiaccianti, i militari le hanno sottoposte al magistrato della Procura di Monza che coordinava le indagini. E sono partite, per il momento, le prime misure cautelari dal punto di vista giudiziario. Quella maestra è stata sospesa dal servizio. Per un anno è stata interdetta dall’esercizio della professione. Basterà? Per il momento sì, l’altro giorno alla ripresa delle lezioni la donna non è rientrata in classe. I genitori estarrefatti, che hanno scoperto la faccenda soltanto al rientro a scuola dei figli, pare abbiano già chiesto al preside un contronto per capire meglio cosa sia accaduto ai loro bambini in questi mesi. A chiarirlo sarà anche lo sviluppo delle indagini.