Monza, bomba al sindacato: l’ombra della ’ndrangheta

Bottiglia incendiaria nella sede della Cub. L’allarme: seconda intimidazione

Bomba nella sede della Cub

Bomba nella sede della Cub

Monza, 6 ottobre 2019 - Attentato incendiario nel cuore della notte, una bomba molotov lanciata all’interno di un sindacato impegnato in difficili vertenze e oggetto di intimidazioni e pressioni in questo periodo. E l’ombra della ’ndrangheta. È accaduto nella notte fra venerdì e sabato nel cuore di Monza, nella sede provinciale della Cub, la Confederazione Unitaria di Base. Uno dei sindacati più ostici e battaglieri. I fatti. Sono all’incirca le tre e mezza del mattino quando qualcuno forza la tapparella di una delle finestre affacciate al primo piano dell’edificio, e rivolte sulla strada, una via abbastanza isolata a due passi dal vecchio carcere cittadino. Non ci sono telecamere nella zona, l’unica è troppo distante e punta da un’altra parte. Il quartiere è silenziono a quell’ora: forzata la finestra, in uno degli uffici viene lanciata una bottiglia incendiaria. La ritroveranno i vigili del fuoco di Monza, subito accorsi assieme a carabinieri e polizia. Fortuna vuole che un ragazzo, uscito proprio a quell’ora dalla sua casa per portare fuori la spazzatura, avesse dato subito l’allarme.

Sul luogo si precipitano quattro mezzi dei vigili del fuoco, che riescono ad avere ragione delle fiamme abbastanza rapidamente contenendo i danni. Con loro arriva anche il responsabile monzese della Cub, Guido Trifiletti: «Sono vent’anni che abbiamo sede qui – racconta subito preccupato – ma non avevamo mai dovuto subire attentati o intimidazioni di questo genere: e ora siamo a due». Trifiletti sa bene che la Cub si sta occupando da qualche tempo delle difficili vertenze in seno a grosse aziende che ricorrono a subappalti e cooperative nel settore logistico. Il pensiero corre alla criminalità organizzata, «che spesso affonda le sue mani in questo ambiente. L’attentato è inquietante, fa pensare alla ’ndrangheta». E il secondo episodio? «Mesi fa una nostra delegata sindacale si è vista bruciare la macchina parcheggiata fuori dall’azienda per cui lavora». Brutti segni. Davanti alla sede del sindacato fanno la spola per tutta la giornata parecchi sindacalisti. E c’è chi racconta episodi inquietanti. «A un nostro iscritto tempo fa è stato chiesto di andare a picchiare alcuni sindacalisti che davano troppo fastidio – sibila –: ovviamente, siamo già andati a denunciare tutto». «Questo vile attentato – scrive in una nota il Partico comunista – rappresenta una gravissima intimidazione nei confronti di chi si batte ogni giorno contro lo sfruttamento dei lavoratori». Sostegno anche da parte dell’Usb Lombardia: «Chi lotta con convinzione al fianco dei lavoratori non si fa intimidire da gesti vili e violenti». Solidarietà anche da parte di Arciscuotivento, Brianza antifascista antirazzista antissessista, Brianza rivoluzionaria e LabMonza: «Questi biechi tentativi non fanno che confermare che la strada intrapresa è quella giusta».