REDAZIONE MONZA BRIANZA

Bestemmie e petardi sul sagrato, 4 ragazzini convocati dai vigili

Bestemmie e petardi alle porte della chiesa parrocchiale, identificati i responsabili, sono 4 ragazzini, chiamati a rapporto dalla polizia...

Bestemmie e petardi sul sagrato, 4 ragazzini convocati dai vigili

Bestemmie e petardi alle porte della chiesa parrocchiale, identificati i responsabili, sono 4 ragazzini, chiamati a rapporto dalla polizia locale insieme ai genitori. L’episodio, che aveva suscitato sconcerto in paese, risale alla serata del 31 dicembre scorso, quando in chiesa parrocchiale si celebrava la messa serale delle 18, con il tradizionale canto del “Te Deum”. A un certo punto, nel silenzio dei fedeli si era udito prima il grido di una bestemmia, proveniente dal portone aperto in fondo alla chiesa, poi l’esplosione di petardi, all’esterno a ridosso dell’entrata. La polizia locale ha avviato degli accertamenti, partendo dalle immagini registrate dalle tante telecamere presenti sul territorio comunale, tra cui un paio puntate proprio verso la chiesa parrocchiale. Incrociando le informazioni, gli operatori della polizia locale hanno identificato i possibili autori del gesto. Si tratta di giovanissimi, tra i 14 e 11 anni, residenti in paese. Sono stati tutti e quattro convocati al comando di polizia locale con le rispettive famiglie. Ai ragazzi è stata spiegata la gravità del gesto compiuto e le conseguenze a cui avrebbero potuto andare incontro. I quattro ragazzini sono stati invitati a presentarsi al parroco per scusarsi di persona e loro hanno promesso di farlo nel prossimi giorni. Sulla vicenda, di cui si era parlato nelle scorse settimane anche con risvolti politici, è intervenuta la sindaca Nilde Moretti. "Non vogliamo sottovalutare alcun episodio, non lo abbiamo mai fatto, ma riteniamo, come Amministrazione comunale, che la vicenda sia stata in parte ingigantita ed in parte strumentalizzata per convenienza politica" ha detto. "Alcuni di noi erano presenti in chiesa quella sera e conoscono bene come sono andate le cose. È stato un episodio deplorevole, fastidioso, ma si tratta di un problema educativo e cercare di trasformarlo in altro non è l’insegnamento che vogliamo dare ai giovani".

Gabriele Bassani