I carabinieri con l'arsenale recuperato
Lissone (Monza Brianza), 15 luglio 2015 - Un vero e proprio arsenale fatto di armi vere e finte, arnesi da scasso, maschere di carnevale, ricetrasmittenti e due maxi «elicotteri» droni, dotati di videocamere.
Con tutta probabilità da mandare in avanscoperta, per sorvolare aziende o ville da mettere nel mirino.
Una banda davvero hi tech, quanto mai attrezzata, quella presa dai carabinieri della stazione di Lissone: D.G., operaio 45enne di Lissone, pluripregiudicato; E.L., del Venezuela, 28enne lissonese disoccupato e B.J., 27enne di Perù residente a Monza, anche lui disoccupato e nullafacente.
Finiti in manette per porto di arma clandestina, detenzione di arma provento di furto e ricettazione.
Ma le indagini sono appena all'inizio, per capire quali e quanti colpi la banda possa avere messo a segno in zona, come furti e rapine.
E proprio dai droni, in particolare dalle immagini custodite nelle loro telecamere, partiranno le verifiche per delineare le attività criminali del gruppo.
Fermati in auto all'alba in via Garibaldi sotto il sedile nascondevano una pistola Beretta calibro 7,65 completa di caricatore con 8 colpi. Ma anche una radio ricetrasmittente, un tirapugni, un coltello, attrezzi da scasso, maschere, guanti da lavoro, in pelle e in lattice, uno zaino, cappellini, cavi di acciaio, borsoni e quant'altro.
Partono le perquisizioni domiciliari che permettono di scoprire un fucile con 10 proiettili rubato in una abitazione in Valtellina, una carabina ad aria compressa, pallini in piombo, un cannocchiale, una parrucca da donna rossa, una maschera bianca stile «Anonymous», una nera di Pulcinella e una di Guerre Stellari, un computer, grossi cannocchiali, altre ricetrasmittenti, 3 chiavette usb, una fiamma ossidrica, una pistola giocattolo, tronchesi, fascette, passamontagna, una particolare telecamera munita di sonda, un bastone di arti marziali.
E ancora corde, telecamere, coltelli, un mitragliatore ad aria compressa, navigatori satellitari e i due droni.