MARCO GALVANI
Cronaca

Piace a tutti il rally da "Formula 1" a Monza. Tornano 45mila tifosi in autodromo

La tappa monzese del Mondiale Wrc si candida a diventare un appuntamento fisso nel calendario

Sebastien Ogier e Julien Ingrassia (team Toyota Gazoo Racing) conquistano l’ottavo titolo

Monza - Monza incorona il campione del mondo di rally. Sebastien Ogier e Julien Ingrassia sulla Yaris del team Toyota Gazoo Racing vincono il round monzese e conquistano l’ottavo titolo. Un successo sportivo e di pubblico, anche dall’estero: 45mila appassionati in autodromo nel weekend e altri 50mila tra venerdì e sabato lungo le prove speciali nella Bergamasca. Con il Tempio della velocità che ora si candida a diventare una tappa fissa anche nel calendario del Mondiale di rally. Un’ambizione che il presidente di Aci Italia, Angelo Sticchi Damiani, non ha mai nascosto. 

Entrato in corsa nel 2020 come circuito di riserva in sostituzione della gara in Giappone cancellata a causa della pandemia, l’appuntamento di Monza è stato riconfermato anche quest’anno sempre al posto del rally orientale. Con l’Italia che si conferma terra di tradizione e valore: anche nel 2021 due tappe del Mondiale Rally, in Sardegna e tra Monza e le valli bergamasche, e due Gp di F1, a Imola e Monza. Che fino al 2025 saranno nel calendario della Formula Uno con i due storici circuiti.

Sul fronte rally, invece, il calendario del 2022 è già stato confermato, l’Italia torna ad avere un unico Rally, quello storico di Sardegna. Monza resta sempre come jolly. Ma non è escluso che in futuro possa rientrare a pieno titolo (e a buon diritto) come data fissa. "Confidiamo che la Fia possa prendere in considerazione di avere fisse in calendario due tappe del Mondiale nel nostro Paese", l’auspicio di Sticchi Damiani. Per orgoglio sportivo, ma anche per questioni economiche: i 5 giorni del Rally di Sardegna generano un indotto sul territorio di 80 milioni di euro. Così come avviene nel lungo fine settimana del Gran premio d’Italia di Formula Uno che nel 2019 – l’ultimo anno prima che il Covid condizionasse pesantemente la presenza dei tifosi in circuito – ha prodotto ricchezza per circa 120 milioni di euro.

"Manifestazioni di tale importanza hanno un impatto fortemente positivo sull’economia del territorio allargato all’intera regione – dice Giuseppe Redaelli, presidente dell’autodromo di Monza – e rappresentano un importante volano per lo sviluppo turistico. E di questo dobbiamo un grande ringraziamento ad Aci che si è fatto carico di rilevantissimi oneri per rendere possibili questi eventi anche in presenza di un anno finanziariamente molto complesso". Ecco, appunto. I conti. Il 2021 si chiuderà con un rosso di 19 milioni di euro che Aci dovrà coprire. E per il 2022, l’anno del centenario dell’autodromo, il club si aspetta da parte del governo un sostegno economico inserito nella legge di Bilancio per poter finanziare i lavori di ammodernamento del più antico circuito del mondo dove ancora si svolge un Gp di Formula Uno.