
L'indagine è stata condotta dalla Polstrada
Monza, 30 giugno 2020 – Rubavano auto di grossa cilindrata, soprattutto Suv, le smontavano completamente e tutti i pezzi venivano rivenduti e spediti al mercato nero dei ricambi nell'Est Europa, soprattutto in Polonia.
In manette sono finiti due fratelli proprietari di una ditta di autodemolizioni in viale delle Industrie a Monza, considerati i capi banda dell'associazione a delinquere di cui facevano parte altre 8 persone (5 in carcere e tre – fra cui due egiziani – ai domiciliari). E' il risultato dell'operazione “Il riciclaggio è servito” coordinata dal pm della Procura di Monza Michela Versini e condotta dalla polizia stradale di Milano.
L'indagine è partita da una segnalazione della Stradale di Venezia che, nel dicembre 2017, aveva scoperto a bordo di un Tir diverse parti di auto "provento dell'attività di riciclaggio dell'autodemolitore monzese". Nell'aprile del 2018, gli investigatori attraverso appostamenti, pedinamenti, intercettazioni e acquisizioni documentali sono riusciti ad accertare che l'autodemolitore "era uno dei principali centri di riciclaggio di veicoli rubati della Lombardia”. Nell'associazione quattro soggetti si occupavano di procurare i veicoli rubati tra Milano e Monza, e altri cinque che materialmente si occupavano di trasportarli e smontarli.
Le parti, stipate in container, venivano poi rivendute a ricambisti dell'Est Europa, principalmente polacchi. Grazie alle telecamere montate davanti all'ingresso dell'azienda, i poliziotti hanno documentato – durante la chiusura della ditta di autodemolizioni per la pausa pranzo - l'ingresso di 24 auto rubate in 38 giorni, individuando complessivamente 32 auto "oggetto di riciclaggio (alcune delle quali è stato possibile recuperare e restituire agli aventi diretti) per un giro d'affari di circa 800mila euro".