"Asst da riformare, servono 3 poli o salta tutto"

La proposta al Pirellone del consigliere 5 Stelle Marco Fumagalli è stata bocciata, ma il caso è aperto sul futuro di Desio e Vimercate

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di Barbara Calderola

Ieri l’emendamento è stato bocciato, ma il tema ormai è sul tavolo. A lanciare la bomba del nuovo divorzio nell’Asst Brianza – per la seconda volta in pochi anni Vimercate e Desio dovrebbero andare ciascuna per la propria strada – sono stati i 5 Stelle. Il consigliere regionale Marco Fumagalli ha portato in aula la questione. "Ma la disorganizzazione del Pirellone, la sola regola che vale nei palazzi lombardi del potere è il mercato che premia il privato, ha accantonato l’idea".

Ma non durerà secondo il pentastellato, "presto infatti anche Letizia Moratti che prende le distanze da Fontana e il pesce fuor d’acqua Guido Bertolaso dovranno rendersi conto che occorre rimettere mano all’Azienda che dopo la nascita dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Ircss) al San Gerardo eredita i servizi territoriali di Monza diventando una dei colossi sanitari italiani. E a farne le spese saranno i malati. Servono strutture adeguate alle dimensioni del territorio, Vimercate e Desio devono avere pari risorse economiche e di personale, stessi primari, stessi soldi". Un’idea che il Pirellone ha bocciato perché "per ora non rientra nei piani". "Mi auguro che Bertolaso cerchi di capire come risolvere le magagne che impediscono un celere avvio dell’Irccs legato ai debiti della Fondazione per la Mamma e il suo Bambino - aggiunge Fumagalli - e una volta decollato l’Istituto provveda a mettere in discussione la mia proposta. Sempre che anche lui come i predecessori non getti la spugna visto il caos in cui versa la sanità lombarda". Secondo i 5 Stelle la nuova mappa delle cure dovrebbe contare su tre poli: "Vimercate al quale sarebbe aggregata Monza città e l’intera area Sud-Est e Desio con Seregno, Giussano, Cesano e tutto l’Ovest. Come bacino di utenza avrebbero rispettivamente 350mila abitanti e 600mila. Più l’Irccs".

Costo dell’operazione "200 milioni di euro. La Regione dovrà investire su una zona strategica". Il piano era contenuto nell’emendamento, ma per ora resta lo scenario tratteggiato dalle linee-guida per la metamorfosi del San Gerardo: il trasloco di tutto ciò che Monza perderà finirà sotto il cappello dell’Asst Brianza che avrà quasi 1 milione di abitanti, "praticamente ingestibile". I fondi per lo sdoppiamento "dovrebbero arrivare dal Pnrr più quelli che il Pirellone destina ai privati accreditati in zona".