Monza, ladro preso... e perdonato

La lezione del custode-eroe Mimmo l’Egiziano

Mimmo l'Egiziano

Mimmo l'Egiziano

Monza, 12 maggio 2019 - Sarebbe stato il suo arresto numero 36. Ma, per una volta, Mohammed Salah, in arte Mimmo l’Egiziano, il custode-sceriffo che vigila sulle notti degli abitanti di via Rovani e dintorni, si è fatto impietosire. O, più che altro, sono state le lacrime del criminale di turno e soprattutto le preghiere della sua vittima a convincerlo ad aprire il suo grande cuore e a lasciare libero un ladro. Mimmo l’Egiziano è un colosso di una cinquantina d’anni con cui è meglio non scherzare. In 30 anni di lavoro come custode di un signorile palazzo a due passi dal parco ha sventato furti, truffe e rapine. Un comportamento che gli è valso anche l’altra sera un invito in tv su Raitre alla trasmissione "Rai - Pipol" con Geppi Cucciari.

L’ultimo episodio della sua incredibile carriera è andato in scena l’altro giorno. "Erano le 10.30 quando ho deciso di fare un giretto per controllare. E ho visto un tipo sospetto... era una vecchia conoscenza, lo avevo fatto arrestare già qualche anno fa". Il malintenzionato si mette a passeggiare vicino alle auto parcheggiate, scruta nel finestrino alla ricerca di qualcosa da rubare. Non sa però che ci sono due occhi che seguono ogni suo movimento: quelli di Mimmo l’Egiziano.

E coaì, quando sfonda un finestrino della macchina prescelta, una Fiat Punto, e comincia a rovistare nel suo abitacolo, si ritrova addosso Mimmo l’Egiziano. "Gli ho urlato che non deve permettersi di venire a rubare nella “mia” strada - racconta -. Aveva preso per il momento solo una sigaretta e una monetina, non gli ho dato tempo". Il ladro viene immobilizzato, mentre Mimmo si appresta ad avvertire le forze dell’ordine. Solo che il ladro inizia a piangere. E la padrona della vettura derubata, accorsa a vedere, si lascia impietosire e convince Mimmo a lasciare andare il ladro. "Ha detto che lo perdonava... cosa potevo fare? Allora mi sono limitato a intimargli di non farsi più vedere in via Rovani e l’ho lasciato andare". L’arresto numero 36 – ne siamo certi – andrà in scena. Ma un’altra volta.