ANTONIO CACCAMO
Cronaca

Arcore, un parco giochi per bloccare le alluvioni

Sorgerà vicino a viale Monte Bianco permetterà ai bimbi di divertirsi e allo stesso riuscirà a contenere i flussi eccessivi d’acqua

di Antonio Caccamo

Il virus non ferma il progetto per proteggere Arcore dalle inondazioni. Sono partiti in lavori per costruire a due passi dal centro del paese, in viale Monte Bianco, un imponente sistema di difesa idraulica. Non sarà però la solita “vasca volano“ ma un parco dell’acqua con giochi e orti urbani alimentato da un piccolo lago. Un’operazione pioneristica che costa quasi 800mila euro, ?359 mila? pagati dalla Regione Lombardia ed il resto da Ato Monza e Brianza.

Il parco del divertimento sarà aperto al pubblico e conterrà alberi, giochi d’acqua, piazze e sentieri. Riguarda un grande pezzo di terra vicino a viale Monte Bianco, al confine con il parco della Valle del Lambro e della Villa Borromeo, dove scorre una roggia. È forse il primo intervento del genere in Italia. BrianzAcque, che gestisce l’intero progetto, vuole esportarlo in altre "È un nuovo format da poter riutilizzare in aree con i medesimi problemi idrogeologici".

"Un progetto bellissimo che unisce e sicurezza dove convivono opere per proteggere il paese dagli allagamenti, attività di gioco ed educative dei bambini". dice la sindaca Rosalba Colombo. Con in più orti urbani da affidare a pensionati o famiglie. Prevista a semina di graminacee palustri, quali Panicum virgatum, erba alta delle praterie americane, e il Chasmanthium latifolium, l’avena dei boschi. Per migliorare il drenaggio delle acque provenienti da via Gran Sasso, saranno scavati canali di scolo lungo la via e altri quattro perpendicolari al bacino.

"In questo modo si gestiranno i flussi di acqua non provenienti direttamente dalla roggia esistente, necessari per le irrigazioni degli orti".

I giochi d’acqua sono alimentati da due cisterne di circa 120 litri ciascuna. Il pompaggio avviene senza l’utilizzo di energia elettrica, tramite giochi interattivi, sul modello dei vecchi, nostalgici, mulini ad acqua. Il ciclo dell’acqua, dalla pioggia ai giochi e all’irrigazione, viene reso visibile da elementi architettonici e ingegneristici. Non mancano citazioni del tradizionale paesaggio agrario brianzolo: i filari, il prato e gli alberi solitari.

Un sentiero percorre tutto il parco partendo dall’incrocio tra via Montebianco - Gran sasso fino intercettare una pista pedonale e collegare i tracciati ciclopedonali esistenti. Due le porte d’ingresso: una a sud e una a nord, che portano ad una piazza. Ci si può divertire in un micro-universo che richiama il mondo dell’acqua, fatto di dighe, sistemi di deviazione e circolazione dell’oro blu.