
di Gualfrido Galimberti
"Mi appello al Prefetto e al ministro degli Interni affinché facciano la loro parte in questo momento che richiede chiarezza e per il quale le istituzioni sono chiamate a dimostrare credibilità. Se è il caso, valutino anche la sospensione del sindaco Alberto Rossi e la sua sostituzione con un commissario ad acta, che applichi la sentenza del Consiglio di Stato e ripristini la legalità nell’esclusivo interesse dei cittadini". Tiziano Mariani, leader della lista civica "Noi x Seregno", lancia l’appello affinché si provveda a dare immediata esecuzione a quanto stabilito dal Consiglio di Stato che, con sentenza depositata l’1 settembre, ha respinto l’appello del gruppo seregnese Aeb di fatto confermando lo stop all’aggregazione industriale con A2A già deciso dal Tar Lombardia.
In questo caso non si tratta di un semplice attacco politico di un consigliere comunale: Mariani è colui che, mettendo mano al suo portafogli, ha condotto la battaglia legale contro due colossi quali Aeb e A2A e, insieme, contro il Comune di Seregno, nella convinzione che l’operazione studiata a tavolino fosse non solo inopportuna, ma anche illegittima. Mariani già dopo la sentenza del Tar, a lui favorevole, aveva dovuto rivolgersi alla giustizia amministrativa affinché venisse emesso un decreto di ottemperanza.
Ora il nuovo sfogo perché attende di vedere finalmente applicata la sentenza del Consiglio di Stato. "Mi aspetto che venga rispettata – commenta Mariani –, o almeno fatta rispettare dagli organi competenti. Ne va della certezza del diritto, ma anche del rispetto istituzionale che pubblici amministratori devono avere nei confronti delle sentenze della magistratura. Ricordo infatti che continuare a non voler applicare la sentenza del Consiglio di Stato, tra l’altro spendendo soldi dei cittadini contribuenti per ricorsi pervicaci tesi ormai a sostenere posizioni ampiamente indifendibili, porta alla reiterazione della violazione, che nel caso specifico è quella di non voler fare una semplice gara pubblica che risolverebbe ogni questione. A questo punto è lecito domandarsi per quali interessi si insista invece di riconoscere precise disposizioni sentenziate dalla magistratura". Secondo Mariani, pertanto, è ora che si muovano Prefetto e ministro dell’Interno, mettendo da parte il sindaco per far sì che le sentenze di un tribunale abbiano ancora valore e per porre fine all’operazione industriale tra Aeb e A2A.