Bocciato il dissequestro dei 24 appartamenti in via Manara già venduti dal costruttore Alberto Riva coinvolto nell’inchiesta sulla presunta corruzione urbanistica al Comune di Usmate Velate che vede al centro l’ex responsabile dell’ufficio tecnico Antonio Colombo. E ai promissari acquirenti lasciati con un pugno di mosche l’ultima carta da giocare resta quella del ricorso in Cassazione. I giudici del Tribunale del Riesame patrimoniale di Monza hanno respinto il ricorso che era stato presentato per riottenere la disponibilità delle abitazioni del cantiere di tre palazzine di 3 piani in via di ultimazione e sorti sulle ceneri di una villa di 1.200 metri quadrati. L’intera area è stata sequestrata su ordine del Tribunale di Monza con la seconda accusa di corruzione per il funzionario Antonio Colombo e il costruttore Alberto Riva, seminando il panico tra le famiglie che hanno già pagato per avere uno degli appartamenti. Sotto sequestro anche la società che ha portato a termine la lottizzazione considerata abusiva e che sarebbe stata eseguita, ritiene la Procura di Monza, "contro lo strumento urbanistico vigente, senza piani attuativi". Sigilli a beni e quote per 12 milioni e mezzo di euro. Secondo l’accusa, il dipendente del Comune avrebbe rilasciato il permesso a costruire dietro la promessa di una tangente di 20mila euro. Le motivazioni dei giudici saranno rese note tra 45 giorni, ma ai ricorrenti resta solo il ricorso in Cassazione.
Intanto il pm Carlo Cinque ha chiuso le indagini per le presunte tangenti e ha fatto alleggerire le misure cautelari per gli indagati, compreso l’ex funzionario comunale che, dopo quasi quattro mesi, ha ottenuto la scarcerazione in cambio degli arresti domiciliari. Con lui ai domiciliari l’immobiliarista Alberto Riva e il collega Galdino Magni. Tornati in libertà con l’annullamento degli arresti domiciliari anche gli altri costruttori e l’ex geometra di Berlusconi, il 75enne Francesco Calogero Magnano.