Un piccolo risarcimento dei danni e una lettera di scuse alle vittime. Con questi gesti che le sono valse il riconoscimento di attenuanti è riuscita a patteggiare 5 anni di pena la Mantide bis di Cornate Lindys Perez Filip, la sudamericana arrestata lo scorso gennaio per rapina dai carabinieri con l’accusa di aver narcotizzato due uomini a Cornate d’Adda per rubare il loro denaro. Così come faceva Tiziana Morandi, la 48enne brianzola condannata in primo grado dal Tribunale di Monza a 16 anni e 5 mesi per fatti analoghi commessi a poca distanza, tra Roncello e Bellusco e che ora sta affrontando il processo di appello.
Per Lindys, 40enne di origini cubane, che ha anche la cittadinanza boliviana, la pm monzese Cinzia Citterio aveva firmato la richiesta di rinvio a giudizio contestandole cinque episodi con le accuse di rapina e lesioni.
Poi la donna ha concordato con la Procura il patteggiamento che ieri, alla presenza dell’imputata ancora detenuta in carcere, è stato accolto dalla giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Angela Colella. La 40enne, senza fissa dimora, ma con una casa in prestito in Brianza, agiva a Cornate. Qui una settimana prima del fermo aveva incontrato in auto un tassista di 52 anni del Sud Milano, derubandolo di 650 euro. L’uomo, sulla strada del ritorno, stordito e confuso dalla droga, era uscito di strada finendo contro un cancello. Si era accorto del furto dal marsupio e aveva denunciato. A fine gennaio il secondo episodio. Sempre un incontro in auto, con un 66enne di Trezzo sull’Adda. Il colpo non era andato a segno, perché il caffè “corretto“, portato da lei in un thermos e servito in bicchierini di carta, ritrovati nell’appartamento che occupava, aveva agito troppo e troppo in fretta. Il pensionato aveva avuto un grave malore ed era intervenuto l’elisoccorso e scattato il ricovero in ospedale. Entrambe le vittime, che hanno rischiato la vita, l’avevano conosciuta in un sito di incontri con lo pseudonimo di “Beatiful F“. I carabinieri le avevano trovato in casa un flacone di benzodiazepine usate per narcotizzare le vittime. Lei avrebbe sostenuto che in Bolivia faceva la fisiatra. Nelle indagini dei carabinieri della Compagnia di Vimercate sono poi spuntate altre tre denunce, alcune raccolte anche dalla polizia locale cornatese. Situazioni analoghe con vittime sempre uomini conosciuti online.
Uno di loro era anche arrivato dalla Svizzera per incontrarla. Intanto sembra non avere portato finora ad alcuno sbocco lo spunto investigativo su un’eventuale complice della donna, che nei bar della zona veniva vista sempre in compagnia di un’altra cubana.