
di Barbara Calderola
Si chiamano AdoPoint e sono i nuovi ambulatori psicologici per intercettare il disagio giovanile e intervenire prima che scoppi il problema.
Li ha aperti l’Asst a Vimercate e Carate in collegamento diretto con il pronto soccorso.
A spingere l’Azienda a investire in questa direzione sono i dati: "Il 75% dei disturbi mentali si manifesta prima dei 25 anni e molti, se presi in tempo, guariscono", spiega il direttore generale Nunzio Del Sorbo.
Così ha deciso di provarci. La novità è che il servizio scatta subito dopo la valutazione in emergenza e anche questa scelta dipende dalla diffusione del fenomeno: "il 7% dei ragazzi che arriva in urgenza ha un quadro di questo tipo, ma non ha bisogno di ricovero - dice Barbara Lo Iacono, responsabile della struttura di Psicologia clinica -. Parliamo di quasi un caso al giorno". In un anno infatti gli accessi dei 14-24enni sono quasi 5mila, 341 di loro hanno il male dell’anima. Diversi i segni che fanno scattare l’allarme, si va dall’uso di droghe, all’autolesionismo, ai comportamenti sessuali a rischio, a incidenti, fino ad attacchi di panico, crisi di ansia, ipocondria. "Raramente questi pazienti chiedono aiuto agli specialisti - sottolinea la primaria - tutto emerge a margine di una presunta malattia per la quale ci si rivolge al pronto soccorso, decisamente più anonimo". I nuovi ambulatori serviranno proprio a stanare queste situazioni.
A consigliarli è il medico che intuisce un pregresso tipico, il primo colloquio avverrà entro 15 giorni dal contatto iniziale.
"Il percorso - aggiunge Lo Iacono - aiuta a rielaborare l’esperienza che ha portato in ospedale; intercetta vite a rischio, previene recidive e permette di accompagnare ragazzi e famiglia ai servizi più adatti: consultorio, Centro psico-sociale, Neuropsichiatria, dipendenze".
Un altro trait d’union fra reparto e territorio, l’Asst ricuce lo strappo emerso durante l’emergenza coronavirus.
E lo fa puntando su una fascia delicata della popolazione. L’esplorazione di nuove strade è cominciata durante il lockdown, quando gli psicologi dell’ospedale si sono trasferiti on-line per garantire ai ragazzi alle prese con solitudine e stress da isolamento di avere a disposizione un aiuto.
In remoto ne sono stati seguiti 329 in poche settimane.
Mentre, per dare una mano ai genitori a gestire la situazione, hanno preparato un decalogo su corretti stili di vita, alimentazione e socializzazione, una sorta di prontuario per garantire la comunicazione fra le mura domestiche durante la crisi sanitaria. Altre esperienze destinate a fare scuola.
maill: barbara.calderola@ilgiorno.net