Addio a Madame Sisì. Il mondo della notte piange la drag queen con il cuore d’oro

Piange Desenzano. Piangono gli appassionati del mondo della notte, gli addetti ai lavori, i colleghi, i dipendenti e gli amici. Chiunque abbia conosciuto Madame Sisì, al secolo Carlo Tessari, 63 anni, la più iconica delle drag queen italiane, piange. Perché non solo il mondo dello spettacolo ma almeno due generazioni hanno perso un grande e sensibile imprenditore, un uomo saggio e buono e un colorato artista, capace di svestire i serissimi panni del manager per trasformarsi nella vulcanica Madame, animatrice delle notti del lago di Garda, con le sue serate a tema, i suoi artisti, i ballerini ma anche con la dolcezza, che la portava ad ascoltare le storie dei suoi clienti e a tendere una mano a chi aveva bisogno.

Carlo Tessari era così. Di cuore e di animo grandi e aperti, pronto a sfidare il mondo per le persone alle quali era affezionato e per difendere la libertà di scegliere di essere ciò che si è. Ma era anche un attento “padre di famiglia”, o madre quando vestiva i panni di Madame Sisì.

È stato lui infatti uno dei primi imprenditori del mondo della notte a cominciare a finanziare campagne, dentro e fuori dal suo locale, contro alcol e droghe. Non solo. Ha anche voluto la presenza, durante le serate, di infermieri e soccorritori certificati per rendere l’Art Club un luogo sicuro, dove trascorrere le serate senza strafare. Un posto, insomma, pieno di luci, colorato, divertente e irriverente solo nell’apparenza ma dove certi valori, grazie al suo fondatore, sono sempre contati. Carlo Tessari era malato da tempo.

Sapeva che presto i suoi occhi si sarebbero chiusi, come accaduto ieri mattina alla Clinica Fondazione Poliambulanza di Brescia. Tuttavia non ha mai smesso di sorridere e ricevere le persone che lo hanno amato, con le quali ha lavorato e si è esibito, e persino qualche politico. Tessari era stato la prima drag queen a sposare una coppia di amici. Nel tempo ha aperto anche altri locali. A ricordarlo ieri è stata quella che lui definiva la sua famiglia, la famiglia dell’Art Club. "Ha fatto della sua vita un’opera d’arte", hanno detto i suoi collaboratori.

Milla Prandelli