
Gabriele Radice e Federico Ravagnati con il jukebox Wurlitzer 616 A del 1937
Cesano Maderno (Monza) – Made in Usa, ma rimesso a nuovo in Brianza, con lo stile e la cura della bottega dei legnamè. Ha una storia di quasi 90 anni che parte da Cincinnati, nello stato dell’Ohio e arriva in Brianza, passando per l’idea creativa di un tedesco, la generosità di un americano in Olanda e la grandissima passione di un cesanese. Anzi due. Federico Ravagnati, che da anni ha trasformato l’amore per flipper e jukebox in una professione, restaurando decine di esemplari, per questo pezzo più unico che raro ha coinvolto anche Gabriele Radice, suo vicino di bottega, in centro a Cesano Maderno, perché si tratta di un esemplare tutto realizzato in legno.
È un Wurlitzer 616 A, del 1937, realizzato nell’azienda di strumenti musicali fondata a Cincinnati nel 1853 da un immigrato tedesco, Rudolph Wurlitzer. Un’azienda leggendaria, che nel 1933 produsse il primo prototipo di jukebox, il ’Debutante’. Dopo la progettazione in legno tipica degli anni Trenta, furono inserite parti in plastica colorata e cilindri con bollicine. Tra i modelli, disegnati dal noto designer industriale Paul Fuller, spicca il Wurlitzer 1015, diventato icona del jukebox. Ma tornando agli anni Trenta, in quel periodo negli Stati Uniti ferro e altri metalli erano ad uso quasi esclusivo dell’industria bellica e per questo si puntò molto sul legno, che abbondava. “Per un restauro completo mi mancava la parte superiore ed era difficile da reperire – racconta Federico –. Cercando in rete, con grande ostinazione, mi sono imbattuto in un americano che vive ad Amsterdam e che, vista la mia passione e la voglia di recuperare questo oggetto meraviglioso, mi ha contattato per chiedermi l’indirizzo e mi ha inviato gratis le parti mancanti, pagando persino la spedizione”.
Soltanto così è stato possibile completare il recupero di questa meraviglia, oggi tornato nuovo, tutto con pezzi originali. Il jukebox è alimentato con tensione a 110 Volts (quella della rete americana) e per farlo funzionare in Europa è necessario utilizzare un trasformatore esterno. All’interno il meccanismo riproduce 14 dischi a 78 giri, monofacciata, realizzati in bachelite. “Ho trovato dei brani d’epoca in stile country e li ho caricati al suo interno per sentirlo suonare. È uno spettacolo”, entra nel dettaglio, entusiasta, Federico. Per questo restauro particolare, ha chiesto una mano a Gabriele, che si occupa di restauro di mobili. Così il legno originale americano ha potuto vivere una seconda vita grazie alla tradizione artigianale brianzola, capace di trasformare ogni pannello con le venature in una vera e propria opera d’arte. Ora è in vendita sul mercato. Un oggetto ’esclusivo’, per intenditori e appassionati.
“C’è mercato e curiosità attorno a questi oggetti del passato che hanno fatto la storia – conferma Federico –. Ad apprezzarli maggiormente sono in particolare quelli che hanno potuto vederli e ascoltarli all’epoca in cui suonavano nei locali, ma ci sono anche degli amatori più giovani. Il mercato dei flipper, invece, è decisamente più vivace, perché richiama ex ragazzi degli anni Ottanta e Novanta che si ricordano ancora quando erano presenti in quasi tutti i nostri bar, da quelli dell’oratorio a quelli nei circolini dei paesi. Negli anni ne ho restaurati tantissimi, alcuni me li sono tenuti per me, mi ricordano il mio sogno da bambino quando a 5 anni mi innamorai di questo gioco con luci e i colori in un bar affacciato sul lago di Como”.