Biassono, Christian Donzello morto in moto e le accuse social: si poteva evitare

Doppio incidente con un’auto in via Friuli: la vittima ha 16 anni. Dal ritrovo settimanale degli appassionati di tunig al sospetto di corse tra emuli di Fast and Furious

Biassono (Monza e Brianza), 13 marzo 2023 – Il messaggio, su Facebook, è chiaro: “Si poteva evitare tutto ciò che è successo oggi in via Friuli!!”. Perché oggi è morto un ragazzino di 16 anni, Christian Donzello di Monza,  dopo l’incidente di domenica e il ricovero in come in ospedale a Niguarda. Un altro ragazzo, Christian Donzello, di 18 anni, che si è scontrato con lui, è finito in ospedale ma sta bene. Entrambi viaggiavano su motociclette di 250 di cilindrata e la velocità era alta. Ma il pericolo era dietro l’angolo.

Da tempo. Sarebbero infatti almeno tre anni che a Biassono, nella zona industriale, si ritrovano giovani e meno giovani appassionati di auto e moto “truccate”. Si trovano su una pagina instagram apposita (_bl4ck_listed car meet_) per mettersi d’accordo. Ufficialmente i “ritrovi statici” sarebbero previsti il lunedì sera. Anche se da altre fonti si parla per lo più di giovedì pomeriggio e fine settimana, sempre in pieno giorno.

Una passione che si chiama Tuning, termine con cui si intende “la modifica di un veicolo rispetto agli standard produttivi di serie al fine di adeguarlo ai propri gusti o alle proprie specifiche esigenze”. Estetiche e meccaniche. Raduni legittimi ma che a Biassono dalla scorsa estate hanno assunto contorni preoccupanti. Oltre alle macchine posizionate con musica a palla, e luci stroboscopiche, qualcuno avrebbe cominciato a fare dimostrazioni pratiche della potenza del proprio veicolo.

Corse clandestine? Ci sono pareri discordanti in proposito, ma solo sospetti che si siano emuli di scene come quelle immortalate nel celebre film Fast and Furious. I carabinieri comunque monitorano il fenomeno. Su Facebook ci sono cittadini che hanno denunciato l’andazzo, mettendolo in correlazione anche con l’incidente di domenica, anche se non ci sono prove in tal senso. Ma fermare un fenomeno che raduna anche 300 persone alla volta non è semplice, se non forse con interventi strutturali come i dissuasori di velocità. Intanto sulla pagina instagram i partecipanti del gruppo annunciano che i prossimi raduni sono rinviati. A data da destinarsi.