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A LEZIONE DI DIALETTO - Gamba de legn, il tram dei milanesi

Nel 1890 prendono servizio i famosi «Gamba de legn», tram ora a vapore e non più a trazione animale, che collegano Milano con Lodi, Pavia, Magenta, Saronno e altre località. Ma perché «Gamba de legn» (Gamba di legno)? di GIANFRANCO GANDINI

Gamba de legn

Milano, 4 giugno 2016 - Il personale viaggiante sui tram, ricordando che un tempo erano presenti anche i bigliettai, è il «tranviere» mentre il manovratore era chiamato scherzosamente «el manetta», in funzione del comando – una sorta di manovella ancora oggi sui tram – con la quale dava impulso alla corrente per far partire la vettura e darle accelerazione. A Milano l’8 luglio del 1876 inizia il trasporto urbano con l’ippovia Milano-Monza e nel 1878 arriveranno fino in Piazza Duomo i primi tram a cavalli. Siamo alla vigilia di un’evoluzione nel campo dei trasporti: nel 1890 infatti prendono servizio i famosi «Gamba de legn», tram ora a vapore e non più a trazione animale, che collegano Milano con Lodi, Pavia, Magenta, Saronno e altre località. Ma perché «Gamba de legn» (Gamba di legno).

Come sempre vi sono più versioni, da quella che attribuisce all’andatura quasi caracollante del convoglio e del cattivo stato della linea la nascita del soprannome, a quella che vi fosse un addetto dell’azienda che precedeva nei giorni di nebbia, el gamba de legn nell’attraversamento dei centri abitati, per annunciarne l’arrivo. Sembra che un addetto in particolare avesse una gamba di legno. Un’ulteriore versione indicherebbe che uno di questi addetti, nel precedere la vettura, fosse stato investito dalla stessa, rimettendoci una gamba.

Nel 1893 viene sperimentata la prima linea elettrica a cura della società «S.A. Omnibus» sulla tratta Milano-Monza , mentre nello stesso anno la Edison mette in servizio i primi tram che prendono energia dalla rete elettrica tramite la «perteghetta», l’asta che arriva ai fili della corrente. Termina così, nel 1908, l’ultima corsa del tram a cavalli, salvo una speciale categoria della quale parleremo in altra occasione. I tram sono usati anche in varie occasioni e per diverse necessità. Nel 1908 per esempio prende servizio il tram che innaffia le strade non ancora tutte asfaltate e quindi polverose. Questo tram è dotato di due serbatoi di acqua che viene spruzzata ai lati e crea una sorta di baffi alla vettura; la solita fantasia popolare trova subito il modo di definire scherzosamente il tram che viene chiamato «la foca barbisa» (la foca con i baffi). Il «Tramm di mòrt» (il tram dei morti) era invece il soprannome dato a una vettura tutta verniciata di nero e adibita al trasporto delle salme al cimitero di Musocco.