LUCA TALOTTA
Milan

Europa League, Gattuso: "Bene la vittoria contro l'Olympiacos, ma voglio di più"

"Pochi tifosi? Tocca noi portarli allo stadio". Reina: "Che bravo Cutrone"

Gennaro Gattuso

Milano, 5 ottobre 2018 - Il Milan che vince giocando a corrente alternata, con un primo tempo brutto ed una ripresa ottima; Milan che, per la prima volta quest’anno, rimonta da una situazione di svantaggi e porta a casa tre punti fondamentali. La strada verso la crescita di squadra è ancora lunga e tortuosa e Rino Gattuso non si nasconde, non pienamente soddisfatto del successo maturato contro l’Olympiacos: «La paura? Purtroppo c’è ancora - le sue parole - questa squadra palleggia bene e tecnicamente gioca bene, ma manca di compattezza e deve imparare a leggere la partita». Il percorso verso la perfezione, però, è tracciato: «Ci sono due fasi, quella di gioco e quella di non possesso - prosegue ancora Gattuso - la squadra per diventare competitiva deve migliorare in quella di non possesso».

Un duro lavoro, per rispettare anche i dettami della società: «Già quest’anno possiamo fare qualcosa di importante - ha ammesso Leonardo - e lottare per la qualificazione alla prossima Champions». Una competizione che manca anche a Gattuso: «Quella canzone rappresenta la casa che è stata del Milan per tanti anni - ricorda ancora il tecnico rossonero - ora dobbiamo essere bravi a ricreare l’entusiasmo. Forse, ad oggi, ci meritiamo i 20mila che erano presenti allo stadio». Prima della partita un centinaio di tifosi greci si sono segnalati per alcuni botti e fumogeni ma tutto è presto rientrato nella normalità. Il tecnico calabrese, infine, sdrammatizza in un momento delicato della conferenza post gara; una hostess si accascia a terra, colta da un lieve malore (per fortuna senza conseguenze) e lui, per sdrammatizzare, rilancia: «Sai quante volte penso di fare pure io la stessa fine».  La sfida contro l’Olympiacos ha sancito anche l’esordio a San Siro di Pepe Reina, il quale ha cominciato la sua avventura casalinga in rossonero con un gol al passivo sul quale non ha però responsabilità: «Per me è strano non giocare ma bisogna accettare il ruolo e la decisione del mister - afferma il portiere spagnolo, che a sua volta si lancia in un elogio di Cutrone - diamogli un po’ di tempo, è già una realtà, ha grinta, è positivo per la squadra». Il sogno resta Ibrahimovic («Un grandissimo giocatore»), la realtà si chiama Hakan Calhanoglu, autore dei due assist decisivi: «Voglio ringraziare Gattuso - le parole del turco - lui sa che ho qualità e mi parla sempre».