Il Milan non graffia: con il Borussia Dortmund è solo 0-0

Nel primo tempo sprecano Pobega e Giroud. Nella ripresa Chukwueze, Hernandez e Reijnders. Nuovo pari dopo il Newcastle

Rafael Leao a terra dopo un contrasto con Nico Schlotterbeck

Rafael Leao a terra dopo un contrasto con Nico Schlotterbeck

Milano, 4 ottobre 2023 Il Diavolo non è riuscito a infrangere il Muro Giallo alzato dagli ottantamila del Signal Iduna Park restando fermo su un pareggio a reti inviolate in casa di un Borussia Dortmund ordinato e aggressivo quanto basta per annichilire le velleità rossonere.

Lo 0-0 con il Newcastle, dunque, è stato bissato anche in terra teutonica e la vittoria degli inglesi contro il PSG di ieri complica non poco il cammino europeo del Milan. Nel primo tempo, ricco di capovolgimenti di fronte, i padroni di casa hanno tenuto in mano le redini del gioco concedendo però al Milan un paio di nitide occasioni da gol sprecate malamente da Pobega in apertura di match, e da Giroud prima dell’intervallo: con Malen pericolo numero uno tra i tedeschi (Maignan si è dovuto sporcare i guantoni anche sulle conclusioni di Fullkrug e Bensebaini ma è stato capitan Calabria a patire oltremodo il classe ‘99), il contraltare avversario ha visto un Leao generoso nel mettere nelle migliori condizioni Giroud, e un francese asettico.

Il tema tattico

La strategia pioliana ha premiato Reijnders nel ruolo di play davanti alla difesa ma l’olandese, marcato stretto da Reus, non ha saputo fornire il solito apporto qualitativo a cui ha abituato finora, mentre il grande ex di serata Pulisic (quattro anni vissuti in giallonero dallo statunitense) ha forse accusato troppo il ritorno a Dortmund per poter avere la meglio su Hummels e soci, sprecando una chiara chance gol in apertura di ripresa.

Un Marciniak dal cartellino facile e un Borussia in pressing costante hanno portato, quindi, il tecnico a raddrizzare il tiro nella seconda frazione di gara, inserendo Adli al posto di Pobega e spostando Reijnders nel ruolo di mezz’ala, trovando maggiore aggressività a centrocampo: il muro tedesco, però, ha continuato a reggere e gli inserimenti di Florenzi, Okafor e Chukwueze hanno cercato di riscrivere il copione senza riuscirci.

Maignan ha eseguito il compito diligentemente mentre l’ex Salisburgo non ha trovato palloni giocabili per lasciare la firma: le chances avute da Theo Hernandez (colpo di testa in tuffo), dal nigeriano e da Reijnders, sempre con lo zampino di Leao, hanno aumentato i rimpianti di un Diavolo che nel recupero ha anche reclamato per un mancato rigore concesso per fallo su Florenzi. Ora la corsa Champions si fa in salita ma è sui dettagli, come aveva chiesto Pioli alla vigilia, che si deve lavorare per fare la differenza.

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