
Patrick Cutrone
Milano, 1 marzo 2019 - I dolori del giovane Milan di Gattuso hanno il volto triste di Cutrone e quello spento di Suso. E saranno proprio loro due i giocatori sui quali il tecnico calabrese dovrà lavorare maggiormente, perché il rischio di perderli c’è. Ma se da una parte c’è un giovane 20enne che scalpita ma ha di fronte a sé ancora molti anni di gloria, dall’altra c’è un atleta, Suso, che sembra essere solo la brutta copia di quello che ha trascinato il Milan ad inizio stagione. Lo spagnolo non rende più e, di fronte ad una squadra cresciuta enormemente nel collettivo, è lui quello che appare evidentemente in calo.
Guardando i numeri c’è una data che fa da spartiacque nella stagione dello spagnolo, il 31 ottobre: fino a quel giorno, quando a San Siro andò in scena il recupero della prima giornata di Serie A contro il Genoa, Suso aveva segnato quattro gol e fornito sette assist. Da vero trascinatore, era lui spesso il vero ago della bilancia dell’efficacia, o meno, degli attacchi dei rossoneri. Ma da lì in poi il meccanismo s’è inceppato e per l’ex Liverpool sono arrivare solo due reti e un assist. Con Piatek che, ad oggi, non ha ancora ricevuto nessun passaggio decisivo dal compagno di squadra. Certo, la pubalgia della quale soffre ne ha minato non poco le prestazioni; ma in questo momento, come si è visto anche a Roma contro la Lazio, la sua presenza in campo dall’inizio rischia di essere più un peso che una risorsa. Chissà che Gattuso non stia pensando di dare spazio, magari già a partire dalla sfida di domani contro il Sassuolo, a Castillejo.
Chi sicuramente sarà del match contro i neroverdi emiliani sarà Piatek, che ancora una volta sarà il terminale offensivo relegando Cutrone in panchina. Chissà cosa frulla nella testa del 21enne comasco, che prima era chiuso da un Higuain tutt’altro che coinvolto nel progetto e ora si vede la strada sbarrata da un emerito sconosciuto salito alla ribalta nel giro di appena quattro mesi. Sicuramente le sue nove marcature stagionali in 31 gare sono un bottino più che rispettabile, anche se la sua ultima apparizione da titolare risale al 26 gennaio scorso: Milan-Napoli 0-0. E il Torino, in lontananza, aspetta di capire se in estate potrà tentare l’assalto al numero 63 rossonero. Con l’offerta giusta (non meno di 30 milioni) il Milan non si opporrebbe ad una sua eventuale partenza