
Dembelè e Martinez si sfidano nella finale di Champions League, con il sogno del Pallone d'Oro in palio.
Per Ousmane Dembelè è "il sogno dell’infanzia", mentre Lautaro Martinez si lascia ingolosire da quella che definisce "la ciliegina sulla torta". Ci sono modi diversi per definire la finale di Champions League, quella coppa che per tutti è una meravigliosa ossessione. Ma per i due attaccanti di PSG e Inter la notte di Monaco di Baviera ha un valore doppio: da una parte il desiderio di alzare al cielo il trofeo, dall’altra la consapevolezza di potersi seriamente candidare al Pallone d’Oro in caso di successo. Insomma una sfida nella sfida, anticipata da parole di rispetto e fair play dei protagonisti: "Speriamo di vincere - l’auspicio di Dembelè - ma non sarà facile contro questa Inter, una squadra davvero tosta. L’ho guardata per tutta la stagione perché ci gioca il mio amico Marcus Thuram". Gli fa eco capitan Martinez: "Meritavamo di raggiungere la finale per i sacrifici che abbiamo fatto e per il duro lavoro dei miei compagni di cui sono orgoglioso. Il PSG è una squadra forte e compatta, che attacca e difende bene, quindi dobbiamo stare attenti".
Dopo i convenevoli la parola passa al campo, l’unico giudice supremo. Dove si giocherà la doppia partita fra due dei possibili candidati al Pallone d’Oro, la cui lista sarà resa nota il 6 agosto. Oltre ai campioni di PSG e Inter vi sono calciatori dello spessore di Kane, Lewandowski e Raphinha. E ovviamente il talentuoso Lamine Yamal. In realtà, almeno a parole, i bomber delle due squadre finaliste pare non vogliano darci troppo peso: "Pallone d’Oro? Quando giochi per il PSG c’è altro di più importante che non un premio individuale", la spiegazione di Dembelè. Capitan Martinez è in sintonia: "Prima l’Inter, poi viene il resto". È evidente, nessuno ora se la sente di esporsi, e non è solo per una questione scaramantica. Ma i due giocatori ci sperano eccome: Dembélé, cui è sempre stata rimproverata la discontinuità, è reduce da un’ottima stagione: 33 gol in 42 presenze più 13 assist. Ed è stato decisivo nei momenti più importanti.
Come Lautaro Martinez, autore di 9 reti in 13 partite: su tutte va ricordata quella vincente in casa del Bayern (nella foto). Col tempo l’argentino è diventato non solo capitano, ma autentico trascinatore e leader, un esempio per tutti. Un altro buon motivo in più per godersi l’ultimo atto della Champions, quello che potrebbe consacrare uno dei due bomber.
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