Milan, Pioli bacchetta i suoi: "Non ho visto qualità"

Pioggia di fischi a fine gara soprattutto all’indirizzo di Suso. Auocritica di Krunic: "Siamo stati poco lucidi negli ultimi venti metri"

Stefano Pioli amareggiato non solo per il pareggio ma anche per il gioco espresso

Stefano Pioli amareggiato non solo per il pareggio ma anche per il gioco espresso

Milano, 7 gennaio 2020 - Il Milan non vince e non trova il gol per la terza gara di fila, il pubblico non perdona e mette Suso sul banco degli imputati. La sfida di San Siro tra rossoneri e blucerchiati finisce a reti inviolate, e i quasi sessanta mila spettatori presenti, innervositi dalle occasioni non finalizzate accompagnano la squadra a suon di fischi fuori dal campo. «Volevamo i tre punti per riprendere il campionato nel migliore dei modi - ha commentato Stefano Pioli nel post partita – ed è deludente non esserci riusciti, pur avendo fatto la partita ed essendoci riversati quasi sempre nella metà campo dei nostri avversari». Il tecnico del Diavolo individua le cause del pareggio al Meazza nella mancanza di qualità e nella poca precisione tecnica, soprattutto negli ultimi venti metri, e tra gli indiziati principali spicca il nome di Suso. I suoi tifosi lo bacchettano per quasi novanta minuti di gioco, spesso lasciandosi andare a qualche sgarbata richiesta di sostituirlo rivolta direttamente alla panchina, l’allenatore commenta così la prestazione dello spagnolo a “bocce ferme“: «In alcuni momenti avrebbe potuto determinare il risultato, ma non ci è riuscito». Poi però allarga l’analisi a tutto il gruppo: «ln generale non sono state concretizzate delle situazioni a nostro vantaggio, contiamo solo il 70% di passaggi riusciti contro una rivale che ci ha aspettato per lunghi tratti, e mi aspetto che da tutti arrivi più qualità, dai movimenti ai recuperi delle palle sporche». 

Mancano i gol e mancano i risultati al Milan, che contro i doriani non riscatta il pesante ko di Bergamo prima della sosta natalizia. «Quelle sono sconfitte che lasciano il segno e tolgono qualche certezza – ha proseguito Pioli – . Ero consapevole che sarebbe stata una sfida difficile, ma con qualcosa in più l’avremmo portata a casa. Non mi piace parlare di fortuna, anche se in qualche caso bisogna andare a prendersi anche quella. Dopo la disastrosa sconfitta con l’Atalanta ci siamo macerati, e alla fine non siamo stati in grado di sfruttare le situazioni giuste. Peccato, la voglia l’abbiamo messa e avevamo proprio bisogno di questa vittoria». C’è amarezza nelle parole del tecnico, che però è fiducioso sia sull’inserimento del nuovo acquisto osannato dal pubblico dal riscaldamento fino al suo ingresso in campo, sia sulla rosa che ha a disposizione, specialmente per quanto riguarda la mediana, potenzialmente destinata ad un ritocco in questo mercato, anche in virtù dell’infortunio recente di Biglia. «I centrocampisti del Milan hanno buone caratteristiche, e anche se il gruppo sta passando un momento particolare, con un pizzico di fiducia in meno, le qualità non mancano. Nel primo tempo abbiamo creato tanto e siamo stati ordinati, poi siamo incorsi in qualche rischio di troppo e gli equilibri sono venuti meno. Possiamo di sicuro migliorare e ci saranno tante situazioni in cui la squadra dovrà incidere, ma c’è tanto da lavorare». 

Autocritica a fine match anche di Krunic, che contro la Sampdoria non brilla e spreca un’occasione d’oro davanti ad Audero: «Dobbiamo assolutamente migliorare negli ultimi venti metri ed essere più lucidi e concreti. Ci è mancato solo il gol». L’ex Empoli parla degli errori commessi e delle soluzioni a portata di mano, che rispondono al nome di Ibrahimovic e non solo: «È un campione e la sua presenza si sente, con la sua classe migliora anche il resto della squadra. Per risolvere il problema del gol può aiutarci lui, può Piatek e possiamo tutti. Ognuno di noi è chiamato a fare meglio». Lo svedese è prossimo a diventare un punto di riferimento per un Milan che ha bisogno di ritrovarsi per risalire in classifica, e tra i giocatori scesi in campo ieri, anche Leao (uscito in lacrime e infortunato) si è accorto del peso specifico del nuovo compagno, che porta in dote un bagaglio enorme di esperienza oltre che cinquecento reti nel curriculum. «Ciò che conta davvero è chi vuole aiutarti a vincere»: queste le parole che il portoghese ha dedicato a Ibra in un post su Twitter. E chissà che questa nuova coppia riuscirà a prendersi davvero in mano l’attacco del Diavolo.  

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