
Zlatan Ibrahimovic (Afp)
Monaco di Baviera, 5 agosto 2015 - Il Milan torna dalla sfida dell’Allianz Arena contro il Bayern Monaco di Pep Guardiola con tanti dubbi ma soprattutto una, indelebile, certezza: a questa squadra Zlatan Ibrahimovic serve come il pane. E questo per tre motivi principali: perché con lo svedese in squadra si può puntare allo scudetto, come espresso a più riprese da Mihajlovic. Perché si è visto come sia necessario un giocatore in attacco da affiancare a Carlos Bacca; anche in Germania, infatti, Luiz Adriano non ha convinto appieno.
Il primo tempo, chiuso con un passivo di un solo gol, è un campanello d’allarme per il Milan: nella ripresa, poi, la squadra è salita di tono, ma la sensazione è che il divario sia ancora molto ampio. E che qualcosa sia ancora da fare, anche a livello comportamentale e di tenuta psicologica: nell’intervallo della gara, infatti, sono volate parole grosse e spintoni tra De Jong e Guardiola. Alla faccia dell’amichevole. Ma i timori degli ultimi giorni sembrano essere spariti; se lascerà il Psg, Ibra andrà solo al Milan, come annunciato in modo indiretto anche da Adriano Galliani: «Ibra? Difficilissimo, le possibilità che arrivi sono minime – le parole dell’amministratore delegato rossonero – se mai dovesse andare via, però, il Milan è in pole».
Come dire: se riuscirà a smarcarsi dal Psg, magari con una rescissione consensuale, i rossoneri sono pronti ad accoglierlo a braccia aperte, offrendogli un ricco contratto triennale da otto milioni di euro a stagione. Tutto dipenderà dalla volontà dello sceicco Al-Khelaifi e da come reagirà al prossimo incontro con Ibra, che venerdì non sarà in campo nell’esordio di Ligue 1 dei parigini sul campo del Lille, e Raiola. Anche la difesa ha patito molto contro il Bayern. Saranno da valutare le condizioni di Zapata, uscito per infortunio, ma una cosa è certa: anche qui c’è bisogno di rinforzi, con il nome di Romagnoli che diventa sempre più una necessità e un’opportunità. I motivi sono economici e ambientali, visto che la piazza romana potrebbe accettare sicuramente più di buon grado la partenza del classe ‘95 di Anzio alla luce dell’arrivo di Edin Dzeko a Trigoria, definito proprio ieri: «Abbiamo fatto un’offerta importantissima e non ci muoveremo di un euro da lì – ha sentenziato Galliani – dipende solo dalla Roma, noi non alzeremo di un euro la nostra offerta che è stratosferica». Intanto oggi il Milan affronterà il Tottenham, uscito sconfitto dalla sfida contro il Real Madrid per 2-0, nella gara valida per il terzo e quarto posto dell’Audi Cup (ore 18.15, diretta su Italia 1 e Mediaset Premium).