
Roberto Mancini
Milano, 13 luglio 2016 - "Il mio rinnovo di contratto non è importante. Conta l'impegno di tutti per fare bene in questa stagione. Ho il contratto per un anno. La parola 'progetto' si usa sempre, poi bisogna capire quando questo dura. Può durare 3-4 anni quando bisogna rifondare, oppure di meno". Prime parole stagionali di Roberto Mancini. Dal ritiro di Riscone di Brunico l'allenatore dell'Inter ha fatto il punto sui primi giorni di allenamento. "Hanno lavorato tutti molto bene, si sono impegnati al massimo. Amo il mio lavoro, il resto non è importante. Ho parlato con i nuovi proprietari quando c'è stata la presentazione. Se sono qui vuol dire che voglio continuare".
Parole più significative sul mercato dopo il caso Icardi, con la moglie-manager Wanda Nara che continua a chiedere il rinnovo di contratto (con adeguamento di ingaggio): "Si sta impegnando molto, il resto non mi riguarda. Non leggo i giornali, non guardo la tv e i canali privati. Ognuno fa i suoi interessi e Icardi fa i propri: per me quest'anno deve fare più di 20 gol, il resto non conta". Joao Mario e Gabriel Jesus sono i giocatori che la società pare aver messo nel mirino: ""Il primo è di prospettiva, potrà diventare un grande. Joao Mario è simile a Brozovic, può giocare in tanti ruoli. Jovetic? e' un giocatore dell'Inter e nel secondo anno si può fare sempre meglio. Non so cosa potrà succedere".
Differenze di vedute tra Mancini e la società. Il tecnico vorrebbe trattenere i big e puntare su giocatori esperti, la dirigenze sui giovani e non ritiene alcun giocatore incedibile, per esigenze di bilancio: "L'anno scorso siamo stati in alto per tanto tempo, la base c'è ed è buona. Quando si cambia non è semplice, i nuovi hanno bisogno di ambientarsi, senza dimenticarsi che non abbiamo perso dei soldi. Non manca molto per essere completi. All'Inter ho fatto debuttare tanti giovani, quindi se uno è giovane ed è bravo gioca senza problemi. Credo sia necessario avere uomini giovani, ma anche esperti. Ci vuole il giusto mix".
Ultima battuta sugli obiettivi stagionale: "La Serie A dovrebbe avere quattro squadre con la possibilità di andare in Champions, vogliamo migliorare il piazzamento dello scorso anno (quindi arrivare nelle prime tre, ndr), ma è difficile dire oggi dove potremo arrivare".