
Beppe Marotta e Simone Inzaghi
Ad Appiano Gentile è il giorno del Media Day Uefa che sancisce l'avvio della settimana che porta alla finale di Champions League tra Paris Saint-Germain e Inter. Un evento di cui il presidente nerazzurro, Beppe Marotta, sottolinea la portata. "Parte il countdown verso una data storica, una finale che è la più importante in Europa - afferma il massimo dirigente -. Per la seconda volta in tre anni ci partecipiamo, con grande orgoglio, frutto del lavoro e dell'appartenenza. Va riconosciuto il merito a tecnico, squadra, società e la proprietà che un anno fa è entrata in modo molto intelligente supportandoci nella gestione. Abbiamo iniziato la stagione con l'intento di fare qualcosa di grandioso e ci siamo riusciti perché la seconda finale in tre anni è un fatto straordinario, irripetibile per l'excursus degli ultimi anni. Complimenti al Napoli. Sottolineo anche che rispetto ai nostri diretti avversari abbiamo giocato 19 partite in più, un intero girone. Le energie spese sono tante. Questa è la settima finale della storia nerazzurra, ci vogliamo essere da protagonisti".
Per Marotta sarà la seconda finale di Champions da dirigente nerazzurro, ma la prima da presidente. Come nel 2023, in panchina ci sarà Simone Inzaghi. "Sono passati due anni dall'ultima conferenza prima della finale e in me c'è ancora grandissima emozione - dice Inzaghi -. Abbiamo raggiunto un grandissimo traguardo, sappiamo tutti che ci manca l'ultimo passo per coronare un sogno ed entrare nella storia. Abbiamo finito il campionato da due giorni e ci ha lasciato dentro qualcosa da ricordare, è normale che ci sia parecchia sofferenza in me e nei giocatori. Faccio i complimenti al Napoli perché è stato un campionato punto a punto e purtroppo nel calcio bisogna saper perdere e vincere. Ci è mancato qualcosina in campionato, lo sappiamo tutti e parlarne ora non sarebbe giusto. Andrei a sminuire il percorso dell'altra squadra".
"Da oggi - prosegue - inizia la settimana per arrivare sabato nel migliore dei modi, mi auguro di avere tutti. C'è fiducia per il recupero di Pavard e Zielinski. Sappiamo che il fatto di giocare due finali di Champions in tre anni è successo solo una volta all'Inter. Per entrare nella storia davvero dobbiamo vincere sabato. Sappiamo che incontreremo una super squadra, come lo erano Bayern Monaco e Barcellona, ma troveranno una squadra che ha il loro stesso obiettivo e cercheremo di fare una grande finale. Il PSG è un'ottima squadra, con ottime individualità. Hanno tanta qualità e un allenatore che stimo molto, che ha dato principi di gioco precisi, che ha già fatto una finale di Champions. Ci prepareremo per essere al meglio, sapendo che servirà una grande Inter".
In questi giorni si parla molto del futuro del tecnico, al quale è arrivata un'offerta monstre dall'Al-Hilal. "La mia società fortunatamente mi conosce bene - risponde Inzaghi -. Succede la stessa cosa tutti gli anni, ci sono richieste dall'Italia e dall'estero, ma in questo momento sarebbe folle pensare a quello. Il giorno dopo la partita ci siederemo e parleremo come abbiamo sempre fatto con un unico obiettivo che è il bene dell'Inter. Se ci saranno tutti i presupposti andremo avanti. Sarebbe folle parlare di una cosa che non esiste, vedendo quel che ci aspetta sabato. Lautaro? Sta bene. Era già disponibile per la partita di Como. Farà una settimana normale, a Como se ci fosse stato bisogno lo avremmo avuto, sia lui che Frattesi avevano dato garanzie. Visto il risultato ho preferito non impiegarli".
Il tecnico risponde anche ad Antonio Conte, che di recente ha sottolineato come in campionato vinca la squadra che ha mostrato maggiore regolarità in stagione. "Ognuno ha le proprie idee, l'importante è che ci sia onestà intellettuale - dice ancora l'allenatore nerazzurro -. Il campionato è più lungo, la Champions però si sta allungando. Io non sono d'accordo. Gli imprevisti sono dietro l'angolo e quindi anche le partite di campionato possono essere condizionate da un rigore, da un evento, da un infortunio. Chiaramente le partite di Champions sono molto più difficili rispetto al campionato".
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