
Massimiliano Allegri e Roberto Mancini (Ansa)
Milano, 22 giugno 2015 - Dybala, Mandzukic, Zaza e Berardi (aggiungiamoci pure Rugani) da una parte; Murillo, Miranda e Kondogbia dall’altra. Juve batte Inter di misura nel campionato dei sogni, quello del calciomercato. Frizzante è il duello degli affari lontano dal rettangolo di gioco, probabilmente un gustoso antipasto di quello che potremo vedere tra due mesi, quando riparte la serie A. Di certo quanto accaduto finora ha dell’incredibile: alzi la mano chi, solo un mese fa, si sarebbe aspettato un avvio così scoppiettante nella stagione delle compravendite.
Il tempo degli scambi, dei parametri zero e dei prestiti sembra lontano, Juve e Inter fanno sul serio: bussano ai club assegni alla mano e comprano. Alla faccia dello slogan “non ci sono soldi“, ripetuto da mesi da un estremo all’altro del Belpaese. Conti alla mano, euro più euro meno, sono quasi 70 i milioni spesi dai bianconeri; più o meno gli stessi quelli investiti dai nerazzurri fra gennaio (quando fu bloccato Murillo) e le due operazioni di giugno.
Con una differenza però: la Juve può aprire la cassaforte grazie ad un bilancio sano cui hanno contribuito i successi dell’ultima stagione (basti pensare ai 94 milioni di introiti Uefa...), mentre l’Inter può solo “autofinanziarsi“. Per intendersi: dopo aver festeggiato gli ingaggi di Kondogbia e Miranda, il ds Ausilio dovrà velocemente rientrare delle spese sostenute, e quindi vendere Kovacic (per 26 milioni al Liverpool) e due fra Guarin, Hernanes e Juan Jesus. Questo perché le regole del fair play finanziario sono chiare, l’Inter è stata avvisata e sanzionata e non può sgarrare.
Per ora le operazioni sin qui condotte sono servite a tranquillizzare soprattutto Mancini, che già cominciava ad accusare i primi mal di pancia estivi dopo i mancati arrivi di Dybala e Yaya Tourè. Il tecnico vuole una squadra da scudetto, lo ha detto a Moratti ma pure a Thohir, e con 3-4 innesti di qualità è convinto di potersela giocare (quasi) alla pari con la Juve. In attesa di capire quali saranno i prossimi colpi nerazzurri (Felipe Melo o Imbula per il centrocampo, Jovetic o Cuadrado per l’attacco) vanno seguiti con interesse i nuovi sviluppi in casa Juve: Allegri sa che dovrà ripartire senza Tevez, Pirlo e forse perderà anche Vidal e Llorente, ma non ne fa un dramma. Le altre sono lontane anni luce. Il Milan sta collezionando figuracce una dietro l’altra, dopo le illusorie promesse di maggio e i 480 milioni sbandierati da Mr Bee. Non si capisce se Galliani abbia fra le mani un salvadanaio o una scatola cinese, di quelle che ti fanno impazzire. Mentre Juve e Inter hanno già preso la rincorsa...