Cristina D’Avena al Live di Trezzo coi Gem Boy: "Ma il mio sogno è un duetto con Mahmood"

La cantante bolognese si racconta: da Sanremo al cinema, dall’amore per il Giappone alla paura di volare

Cristina D’Avena

Cristina D’Avena

Trezzo sull'Adda (Milano), 17 gennaio 2020 - Tutti cantano Cristina. Pure Mahmood. "Da quando ho sentito sua zia dire che è cresciuto a pane e Cristina D’Avena, ho pensato subito a un duetto, sarebbe bello", racconta la cantante bolognese nell’attesa di tornare domani sera al Live di Trezzo con i Gem Boy. "Tenuto conto della timbrica particolarissima, gli suggerirei “Gemelli nel segno del destino” o anche “Ti voglio bene Denver”".

Negli ultimi anni ha pubblicato due fortunatissimi album di duetti. Mai pensato di farne uno con ospiti internazionali? Chi chiamerebbe? "Ho sempre amato Phil Collins e, se solo mi degnasse di uno sguardo, un pezzo assieme lo farei di corsa. Un altro molto adatto al genere è Mika, che nel duetto di “Batman” sarebbe perfetto. Qualche telefonatina la farei pure a Lady Gaga, Britney Spears, Madonna, Coldplay. Ma pure ad Enya, che mi piace da morire". Sanremo è quasi alle porte. Potendo tornarci non come cantante, ma come conduttrice, chi le piacerebbe avere al fianco? "Se penso ad un Festival allegro e spensierato, penso a Carlo Conti. O a Pippo Baudo. Anche se sono un’interprete nazionalpopolare che ha iniziato a cantare all’età di tre anni e non ha più smesso, mi piacerebbe tentare un’esperienza del genere. Sono convinta, infatti, che se tra una presentazione e l’altra attaccassi “Mila e Shiro” canterebbe tutta la platea". Al cinema ha appena doppiato il personaggio della Fata Madrina nel film d’animazione “Playmobil”. "Già, io e J-Ax; lui ha dato voce all’imperatore Maximus e io alla Fata. Finora ho doppiato parti piccoline, però mi sono sempre divertita molto. Fra l’altro “Playmobil” è un film pieno di contenuti. Passando dal grande e piccolo schermo, ho cantato la sigla de “La casa di carta” di Netflix, che probabilmente canterò pure a Trezzo". Mai pensato ad un musical con le sue sigle? "Certo, ma raccontare una storia con le mie canzoni non è così banale e neppure così facile. Il pubblico che va a teatro, infatti, è diverso da quello che viene ai miei concerti e quindi bisognerebbe studiare una storia appetibile per entrambi". Se non avesse paura dell’aereo cosa sarebbe potuto accadere alla sua vita? "Me ne sarei volata in Giappone, paese che m’affascina moltissimo. Se un giorno vincerò quella paura sarà per scoprire (finalmente) l’Estremo Oriente". E se non avesse paura pure dell’ascensore? "Proverei l’ebbrezza di godermi il mondo dall’alto. E in particolare il famoso “panorama dell’ultimo piano” di cui tutti mi parlano". Che fine ha fatto l’idea live di un Cristina & Friends? "Il sogno non è tramontato. Diversi anni fa ho fatto una serata di beneficenza al Forum di Assago ed è stata una soddisfazione incredibile poter dare il ricavato all’Associazione per la Ricerca sul cancro. Sarebbe meraviglioso poter ripetere l’esperienza con gli ospiti dei miei “Duets”, a cominciare da Loredana Bertè, Fabrizio Moro, Patty Pravo".  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro