LAURA LANA
Milano

Rondinella: buio in sala, il cinema riparte

Prima del Covid riusciva a superare i 60mila spettatori all’anno, via alla riapertura in sicurezza con 120-130 posti sui 484 totali

Gianluca Casadei

Sono giorni frenetici per Gianluca Casadei e i soci della cooperativa, che da oltre 25 anni garantiscono una presenza costante e quotidiana del Cinema Rondinella, monosala d’essai che prima della pandemia riusciva a superare i 60mila spettatori all’anno, con punte anche di 70mila.

Come si riparte lunedì?

"Quando abbiamo avuto la notizia, eravamo strafelici e frastornati perché è arrivata in maniera improvvisa. Rimettere in moto una macchina inattiva da così tanto tempo non è semplicissimo, perché pure gli altri attori del comparto sono fermi e hanno ricominciato a lavorare solo giovedì. Diventa complesso anche contattare per avere i film, realizzare il materiale promozionale".

Iniziare la stagione cinematografica a fine aprile, cosa significa?

"Siamo fermi da sei mesi e ogni momento è buono, ma ci si avvicina a quella parte di stagione meno allettante per gli spettatori. A differenza della riapertura a giugno 2020, però, riaccendiamo lo schermo il giorno dopo la notte degli Oscar. Significa che avremo subito titoli molto forti e film molto belli".

Al Rondinella cosa vedremo?

"“Minari” di Lee Isaac Chung, “Mank” di David Fincher, che è da mesi su Netflix ma è un prodotto da vedere sul grande schermo, e “Nomadland” di Chloé Zhao, che è potente ed evocativo. Quest’ultimo possiamo dire che è il classico film da Cinema Rondinella. Questi saranno i tre titoli che ruoteremo in questo primo periodo, grazie anche alle case di distribuzione. Siamo contenti perché partiamo con ottime proposte".

Il resto della programmazione?

"Rassegne, proiezioni speciali, incontri, il nostro cineforum, tutto quello che ci caratterizza e identifica la nostra offerta culturale ed educativa dovrà invece aspettare. Ci piacerebbe mostrare il film documentario “Collective” di Alexander Nanau, sullo scandalo sanitario romeno. Cercheremo di ragionare su un contesto più protetto, per proiettarlo come evento speciale".

L’orario corto come si affronta?

"La nostra riapertura ha un valore simbolico. Il coprifuoco alle 22, per una sala di provincia, obbliga davvero a un’operazione simpatia. È più un modo per dire “Ci siamo ancora”, ma non sappiamo chi e soprattutto quanti potranno venire negli orari di programmazione. Abbiamo voluto fare lo stesso tre spettacoli: il primo film sarà nella fascia 14.3015.10, poi 1717.30 e infine 19.3019.50".

Quanti spettatori accoglierete?

"Il decreto dà la possibilità di arrivare al 50% della capienza. Noi andremo al 25% con 120130 posti disponibili sui 484 della sala. Insomma, si starà larghi. Ci saranno almeno due posti liberi ogni poltrona occupata".

L’accesso come sarà riorganizzato?

"Invitiamo ad acquistare il biglietto online prima della proiezione. Abbiamo infatti creato un ingresso dedicato. Chi ha il ticket elettronico sceglie il posto che vuole in anticipo, evita la coda, si fa solo misurare la temperatura perché ha già registrato i suoi dati".