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Robert Horstink, dalla rete di pallavolo all'obiettivo

L'olandese, nuovo acquisto del Powervolley Milano, è stato scelto per una campagna pubblicitaria. Ma non è il primo caso nel mondo della pallavolo di Cristiana Mariani

Robert Horstink

Milano, 18 agosto 2014 - Che non passi inosservato è evidente. D’altro canto Robert Horstink è l’immagine dello sportivo per eccellenza: pochi grilli per la testa, una famiglia solida alle spalle, un talento purissimo e un fisico invidiabile. Insomma, mens sana in corpore sano. Sarà anche per questo che la Fynn Collection ha scelto proprio lo schiacciatore da poche settimane in forza alla Powervolley Revivre Milano come testimonial. Un volto giovane, fresco, molto piacevole da guardare ma che comunica anche valori decisamente positivi e sani: per gli appassionati, e soprattutto le appassionate, di volley del Belpaese lo schiacciatore recita già un ruolo da vincente. E non soltanto per il suo aspetto fisico, ma anche perché rappresenta un simbolo. E il fatto che nella prossima stagione vestirà la maglia di Milano per la storica avventura della squadra di coach Marco Maranesi in Superlega non può far altro che aumentare l’entusiasmo dei tifosi lombardi. E aumentare anche l’attesa nei confronti della formazione meneghina e della prossima stagione del volley maschile.

La Fynn Collection, azienda per la quale il neogiocatore della Powervolley Revivre ha accettato di essere uno dei volti della campagna di comunicazione di quest’anno, è olandese esattamente come Horstink, va detto. Però questo è un segnale di una tendenza, quella che vede i pallavolisti e le pallavoliste sempre più popolari e per questo oggetto del desiderio di case di moda e marchi importanti. Non solo nella pallavolo maschile, infatti, le aziende scelgono i propri volti. Anche il volley rosa è spesso tenuto d’occhio da marchi importanti. Nel corso degli ultimi anni sono state tante le atlete protagoniste di campagne di comunicazione di società di grande spessore. E numerose sono anche le giocatrici che hanno in progetto di realizzare una linea di abbigliamento propria. Insomma, il mondo dell’imprenditoria attira. Tanti i nomi di richiamo, si diceva. A partire da una delle atlete più importanti e conosciute d’Europa.

Valentina Arrighetti probabilmente non sarebbe rimasta a Busto Arsizio, si sapeva ormai da tempo. Il suo talento cristallino, le offerte economiche più importanti e la voglia di mettersi alla prova in un campionato diverso da quello italiano erano elementi che, combinati insieme, di certo avrebbero portato entro breve a un suo trasferimento in una squadra che non fosse quella di Busto Arsizio. Eppure a marzo la Unendo Energia Italiana, società che insieme a Yamamay sponsorizza la squadra di volley femminile varesotta, ha scelto la centrale ligure come volto della propria campagna di comunicazione. Questo testimonia non solo un legame forte con la città - scegliere un volto legato a Busto Arsizio sponsorizzando una società sportiva di quella città significa voler essere molto vicini al territorio -, ma anche e soprattutto il fatto che si ha fiducia e voglia di credere in un progetto come quello della pallavolo. E in un Paese, e soprattutto in una regione, in cui è il calcio a farla da padrone avere i riflettori puntati sul volley femminile e su una giocatrice di personalità e talento come Arrighetti ha rappresentato un ottimo spot pubblicitario per tutto il movimento. La stessa centrale ormai ex Busto Arsizio è stata scelta da Asics come volto della nota marca di abbigliamento sportivo. Altre atlete lombarde, come l’arconatese Raffaella Calloni, sono state scelte nel corso degli ultimi anni per fare da testimonial ad eventi benefici ed educativi. Insomma, il volley finalmente comincia a funzionare tanto su taraflex e mondoflex quanto nelle scuole e a livello di comunicazione, nonostante i limiti da questo punto di vista siano ancora notevoli.