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Milano, avanti con le telecamere nei nidi: "Prima la sicurezza dei bambini"

Il progetto di legge arriva in commissione sanità

Il presidente della commissione Sanità Emanuele Monti

Milano 30 ottobre 2018 Avanti con le telecamere negli asili. I due progetti di legge – uno di iniziativa del presidente della Regione, l’altro del consiglio regionale – per l’introduzione della videosorveglianza nei nidi e nei micronidi lombardi saranno accorpati e presentati domani alla commissione Sanità del Pirellone, che ieri ha iniziato i lavori con una batteria di audizioni. Il garante regionale per l’infanzia, uno psicologo, un neuropsichiatra, la direttrice di un nido e un gruppo di genitori hanno esposto le loro considerazioni ai consiglieri regionali.

L’obiettivo dei progetti di legge, spiega Emanuele Monti, presidente leghista della commissione, «è garantire la sicurezza ai minori. È mia intenzione arrivare all’approvazione di misure che possano tutelare i piccoli ospiti delle nostre strutture nella maniera più efficace possibile. Come ha sottolineato anche il garante, l’interesse dei minori è prioritario per le istituzioni pubbliche». Con la videosorveglianza «potremo rassicurare i genitori, mentre gli operatori che lavorano in queste strutture, la cui stragrande maggioranza è composta da brave persone, saranno senz’altro d’accordo nel garantire questa ulteriore misura di garanzia».

La Regione, aggiunge, «non si limiterà ad aumentare la sicurezza: ha già altri canali attraverso i quali si occupa di migliorare l’offerta e la funzionalità di nidi e micronidi». Secondo  Gregorio Mammì, consigliere dei 5 stelle, la proposta delle telecamere al nido è «utile e ragionevole, in linea con i contenuti del provvedimento approvato alla Camera nei giorni scorsi. È una legge che andrà a tutelare le fasce più deboli. Il discorso va però ampliato e oltre alle iniziative di controllo va garantita la professionalità degli educatori, anche quando si tratta di associazioni o cooperative. Le iniziative di vigilanza da sole non possono sostituire standard minimi di preparazione».