Dalle domeniche a piedi al Quadrilatero senza auto: il Comune cerca la cura anti-smog. Fontana: misure non utili, Sala: questo è benaltrismo

Il governatore critico su Palazzo Marino: non si risolvono così i problemi. Il sindaco di Milano: Pirellone collabori, l’inquinamento non ha confini amministrativi

Milano – Lo smog è uno dei problemi delle grandi città. Basti pensare che secondo il report di Legambiente 18 capoluoghi (sui 98 monitorati) hanno superato gli attuali limiti normativi per gli sforamenti di PM10 (35 giorni all'anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo). E Milano è tra queste. Proprio sull’inquinamento dell’aria c’è stato un botta e risposta tra il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il governatore lombardo Attilio Fontana.

Al centro dello scambio le politiche antismog messe in campo dal Comune, in particolare l’ipotesi di una zona a traffico limitato nel Quadrilatero. Il progetto resta quello anticipato nei mesi scorsi: “Il traffico privato non potrà entrarci, toglieremo ogni parcheggio di superficie, ma ci saranno esenzioni per chi ha un garage all’interno della Ztl, per il carico e scarico delle merci, per taxi e auto del noleggio con conducente”.

Ieri il numero uno del Pirellone facendo riferimento alle parole del sindaco sulla scelta di chiudere al traffico la zona del Quadrilatero della moda fino all'ultima parte di corso Venezia aveva chiosato: “Sono convinto che non si risolvano i problemi dell'inquinamento e della circolazione con queste misure, però il sindaco è lui e quindi è libero di fare quello che ritiene più opportuno".

“Con tutto l'affetto che posso avere per Attilio Fontana, se si parla del terzo mandato per i governatori, di questo passo gliene servono otto per mettere a posto Trenord ad esempio, o per fare qualcosa sul trasporto pubblico. Hanno una velocità veramente da bradipo nel migliorare le cose” ha commentato Sala, replicando alle critiche del governatore lombardo.

“Mi sembra che questo sia un cristallino esempio di benaltrismo, cioè che il problema sta sempre altrove e le soluzioni sono sempre altre. Io non ho mai detto che con la chiusura al traffico privato del Quadrilatero risolviamo i problemi - ha proseguito a margine del Forum sull'economia urbana , ma mettendo insieme le cose piano piano miglioriamo la situazione, cosa che non fa Regione Lombardia”.

Il sindaco ha richiamato tutti a fare la loro parte. “È evidente a tutti che noi facciamo una serie di cose, non saranno tutte giuste ma non accettiamo l'idea di rassegnarci e non cambiare”. “È un richiamo anche a Regione Lombardia, noi la richiamiamo a collaborare e a non creare confini - ha concluso -, perché l'inquinamento non ha confini amministrativi. A questo punto si tratta di rimettere al tavolo Regione, Comune e Città metropolitana, vediamo se si può fare qualcosa di più”.

Per combattere l'emergenza smog il Comune di Milano sta anche pensando di riproporre anche le domeniche a piedi. La proposta è ancora in una fase di studio ma prederebbe la possibilità di fermare il traffico la domenica non in tutta la città ma in singoli quartieri, magari due o tre alla volta in accordo con i presidenti di Municipio. "Immaginiamo un sistema di domeniche a piedi a macchia di leopardo - ha spiegato l'assessora all'Ambiente del Comune Elena Grandi -. Stiamo facendo un bel ragionamento grazie anche ai nostri consiglieri comunali di Europa Verde, con l'assessore Censi e il sindaco Beppe Sala. Siamo in una fase di studio per capire come spalmare e fare una sperimentazione di luoghi in cui organizzarle. Questa sarebbe già una azione strutturale e non emergenziale”. Queste iniziative “sappiamo che non riducono le polveri sottili ma trasformano la visione della città - ha concluso -. Iniziamo a ragionare su azioni collettive anche coinvolgendo la Città metropolitana”. 

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