
Rodolfo Corazzo dopo 5 anni di opposizione è sindaco di Rodano
Rodolfo Corazzo, 68 anni, gioielliere, è il nuovo sindaco di Rodano. Ha vinto alla testa di una lista civica "Rodano per te" sostenuta da tutto il centrodestra. Lei è conosciuto per una tragica rapina avvenuta nella sua villa, nove anni fa. Un’aggressione che finì con la morte del ladro, un ergastolano evaso, con lui c’erano due complici, al quale sparò per legittima difesa. Il suo impegno politico è nato per questo?
"Proprio così. Ho sempre sostenuto i colleghi che hanno subito quello che abbiamo subito noi e ho capito che dovevo fare qualcosa per tutti. Nel 2016 mi sono candidato con Matteo Salvini a Palazzo Marino, e poi qui, in paese, sono stato cinque anni all’opposizione, mi sono fatto le ossa. Da lunedì ho l’onore e la responsabilità di guidare la comunità".
Al centro del suo programma c’è la sicurezza.
"Quello che capitò a me, fui sequestrato insieme a mia moglie e mia figlia in casa, minacciati con le armi, non succederà più a Rodano. È stato un caso estemporaneo, slegato dalla nostra realtà, che non si ripeterà (Corazzo è un commerciante importante del centro di Milano e gli aggressori lo tenevano d’occhio per procacciarsi soldi per la latitanza, ndr ), ma vogliamo dichiarare guerra ai furti. Per fortuna non hanno niente a che fare con quello che accadde a noi, ma quel che si prova quando qualcuno tocca le tue cose, viola la tua intimità, è orribile".
E come farà?
"Puntando sulla prevenzione. Bisogna fare in modo che le cose brutte non succedano. Le telecamere, per esempio, aiutano. In casa mia ripresero tutto, tranne l’epilogo perché i malviventi le spensero, ma il tenore di quello che abbiamo vissuto era chiaro. E poi ci servono più agenti di polizia locale".
Lei andò in Commissione Giustizia al Senato per raccontare la sua vicenda e rafforzare la legittima difesa con il “grave turbamento“.
"Sì, perché quello che si fa in certi momenti, non è quello che si farebbe se non ci fosse un grave pericolo. Bisogna riconoscere le attenuanti a chi spara in alcune condizioni. Io e la mia famiglia ci siamo lasciati tutto alle spalle, oggi parlo di quei fatti senza più patirne, ma l’esperienza mi ha insegnato e ho voluto condividerla con i parlamentari. La legge deve tutelare i cittadini. La mia è un po’ una missione, lo dico con modestia. Mi sono sempre impegnato nel sociale e per me anche questo nuovo ruolo in Municipio è mettersi al servizio della comunità". Non lo dice, ma Corazzo ha già rinunciato al suo stipendio, il sindaco destinerà il proprio assegno mensile a chi è in difficoltà economica.