Grandi opere, Sala punge Salvini: vediamo se farà gli interessi del Nord

Il sindaco: lo aspetto al varco

Il sindaco Giuseppe Sala chiede il rispetto del Patto per Milano

Il sindaco Giuseppe Sala chiede il rispetto del Patto per Milano

Milano, 10 giugno 2018 - Il sindaco Giuseppe Sala incalza il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. A margine del convegno dei giovani imprenditori di Confindustria, in quel di Rapallo, il primo cittadino affronta, tra gli altri, il tema delle infrastrutture, sul quale Lega e Movimento 5 Stelle, le due forze al Governo del Paese, sono sembrate spesso e volentieri distanti, basti pensare solo al caso dell’autostrada Pedemontana sulla quale grava da sempre lo scetticismo pentastellato e invece difesa a spada tratta proprio da Salvini. «È chiaro – dice allora Sala – che aspetto al varco anche il ministro Salvini per capire se difenderà gli interessi del Nord, che vive di sviluppo e di crescita delle infrastrutture. A volte il Movimento 5 Stelle si è espresso in maniera critica sulle infrastrutture ma magari di fronte alla realtà si cambia opinione. Io non appartengo al partito di quelli che gufano contro e sperano che il nuovo governo non funzioni, spero che lavorino bene, ma li chiamerò al rispetto degli impegni: ad esempio al rispetto del Patto per Milano (quello sottoscritto nel 2016 dal sindaco con l’allora premier Matteo Renzi ndr) che in maniera molto chiara descrive i bisogni del territorio e offre ciò che il modello Milano di positivo dà al Paese».

Nel concreto e al di là del gioco delle parti della politica, la grande opera inclusa nel Patto per Milano che ha bisogno immediato di supporto da parte del Governo è il prolungamento della Metropolitana 5 fino a Monza. Nelle scorse settimane lo stesso Sala e il governatore lombardo Attilio Fontana, pur nella differenza di schieramento politico, si sono pubblicamente detti pronti a lavorare insieme per ottenere che lo Stato aumenti al 70% il proprio contributo per la nuova tratta, detto in numeri: a Roma si chiedono 800 milioni di euro su 1,2 miliardi di spesa fin qui preventivata. In assenza di tale aumento (di solito lo Stato contribuisce col 60%) l’estensione della lilla fino a Monza sarebbe a rischio, come detto da Sala. Al sindaco risponde Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda: «Sala, il giapponese sull’isola, l’ultimo amministratore importante rimasto al Pd, sta precipitando nel ridicolo: dobbiamo ricordargli che la sua coalizione, estinta per totale mancanza di voti, per il Nord in 5 anni ha fatto lo zero assoluto? Dobbiamo ricordargli le battaglie fatte solo dalla Lega per tutte le infrastrutture del Nord, dagli aeroporti alle varie autostrade, come la Pedemontana, di cui l’allora ministro Delrio quasi ignorava l’esistenza?».

Da Rapallo a Torino, dove a Sala, venerdì, è toccato mettere una toppa al forfait rifilato all’ultimo minuto dalla collega Chiara Appendino, sindaco di Torino. La prima cittadina avrebbe dovuto partecipare al rinfresco-cena preparato dallo chef Massimo Bottura e organizzato per i big che partecipano in questi giorni alla riunione del gruppo Bilderberg al Lingotto. Ma ha declinato «per impegni istituzionali» lasciando così a Sala l’onere di intrattenere i 130 partecipanti al meeting, provenienti da tutto il mondo.

giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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