Cologno, il Prefetto nomina il commissario ad acta per approvare il bilancio

Sfiduciato per 9 volte di fila dalla sua maggioranza, il sindaco leghista Angelo Rocchi si è congedato dopo appena 20 mesi di secondo mandato

Angelo Rocchi

Angelo Rocchi

Cologno Monzese (Milano), 4 luglio 2022 – "Non so se sarà un addio o un arrivederci. Ora dovrò anch’io ragionarci qualche giorno. O, forse, qualche mese”. Angelo Rocchi si congeda dopo 20 mesi dall’inizio del suo secondo mandato. Il sindaco della Lega lo fa davanti a un’aula mezza vuota, seduto quasi in solitaria nei banchi dell’amministrazione della sala del consiglio comunale. Dove questa sera, lunedì 4 luglio, per la nona volta di fila non ha avuto i numeri per discutere il bilancio consuntivo 2021. Il Prefetto aveva già concesso una proroga di 20 giorni con un "termine inderogabile" previsto per ieri, domenica 3 luglio.

"Ma essendo un festivo, si slitta al primo giorno utile", dicevano ancora nel pomeriggio i fedelissimi non rassegnandosi nemmeno davanti alla nomina del commissario ad acta. Perché sempre nel pomeriggio il Prefetto, non concedendo nuove proroghe, ha nominato la dottoressa Lydia Andreotti Doria, incaricandola di deliberare e approvare il rendiconto di gestione 2021. È il primo passo verso il commissario prefettizio, che dovrà poi traghettare il Comune alle elezioni anticipate. "A Cologno ora la festa della Liberazione è anche il 4 luglio2, ha ironizza Giovanni Cocciro (Pd). "Non si può festeggiare quando il tuo Comune viene commissariato. Ora sta a noi dimostrarci l’alternativa", ha commentato Andrea Arosio (Cologno Solidale e Democratica).

Un’agonia durata mesi, "con una crisi che politicamente nessuno ha capito, perché nessuno ha spiegato quali fossero le divergenze, quali i progetti in campo, quali le visioni. Abbiamo solo sentito parlare di deleghe e letto accuse reciproche all’interno della coalizione di governo", ha sottolineato Antonio Velluto (Cologno Libera). Rocchi ci ha provato a spiegarla a modo suo, in quell’aula riempita solo da 9 consiglieri (compresi lui e la presidente del consiglio Gianfranca Tesauro di FdI). "Purtroppo i capricci e la volontà di apparire di alcuni assessori, l’attaccamento alla poltrona e al proprio lavoro ha portato a una contrapposizione e io ne sono rimasto coinvolto. Sarà compito del commissario gestire la transizione. Questa è una sconfitta di tutta la città, perché avevamo tanti progetti in mente e ora saranno rivisitati da un’altra amministrazione".

Ha forzato Rocchi, mantenendo la seduta nonostante la nomina del commissario. E per tutto il weekend non si sono fermate le telefonate, le pressioni ai cinque consiglieri della Lega che già sabato avevano protocollato la comunicazione con la loro assenza per stasera, le richieste di soccorso all’opposizione. Rocchi aveva persino rimesso mano per l’ennesima volta alle deleghe della sua squadra, dopo il decreto pubblicato con la nuova Giunta di appena tre giorni fa, che aveva inferto un colpo mortale proprio alla Lega, il suo partito, ridimensionando il peso dei suoi assessori e rafforzando la civica Cologno nel Cuore e accogliendo le richieste dei dissidenti di FdI e della sua civica Noi con Rocchi.

"Non ci sono le condizioni per continuare", aveva detto un pezzo del partito ancora prima che circolasse la comunicazione del Prefetto. Qualche lùmbard stasera sarebbe pure rientrato e una stampella sarebbe dovuta arrivare anche dalla minoranza, secondo le indiscrezioni. Gaetano Calabrese era addirittura tornato dalle ferie per votare. Insomma, Rocchi avrebbe potuto farcela, se non fosse arrivato lo stop dal Prefetto. "Non lo sapremo mai se avrebbe avuto i 13 commissari in aula, ma questo consiglio non andava neanche convocato: è illegittimo", continuava a ripetere chi è rimasto fuori.

"Fino all’ultimo ho tentato di venire fuori da una crisi durata un paio di mesi e difficile da gestire. Ho fatto delle proposte, c’erano tensioni dentro maggioranza. Ho cercato una mediazione tra le parti e non ci sono riuscito – ha concluso Rocchi -. Ho fallito perché la proposta non è stata accolta dalla mia maggioranza. Ce l’ho messa tutta, nella vita si può anche sbagliare e prendere atto qualcosa non sia funzionato. Ci ho creduto fino in fondo". 

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