La richiesta in Regione: "Cancellare la mozione pro-Russia del 2016"

Il centrodestra si battè per riconoscere l’annessione della Crimea e revocare le sanzioni. Emendamento Pd per superarla: la votino tutti. La replica di Lega e M5S: contesto cambiato, solo strumentalizzazioni

Donna disperata davanti alla sua casa distrutta nel villaggio di Krasylivka, a est di Kiev

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Milano - Riconoscere l’annessione della Crimea da parte della Russia e revocare le sanzioni decise dall’Unione Europea contro Mosca. Questo chiedeva la Lega nel 2016. L’una e l’altra richiesta sono state messe nero su bianco in una mozione proposta e approvata in Consiglio regionale. Il primo firmatario fu Massimiliano Romeo, allora capogruppo lombardo e oggi capogruppo in Senato. A seguire le altre firme dei consiglieri leghisti di quella legislatura, tra i quali Pietro Foroni, oggi assessore regionale, Fabrizio Cecchetti, oggi vicecapogruppo della Lega alla Camera e coordinatore della Lega Lombarda, Fabio Rolfi, oggi assessore regionale, Roberto Anelli, oggi capogruppo lombardo.

La mozione fu approvata con i voti della Lega, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia, mentre si astenne il Nuovo Centrodestra. Dall’opposizione votò a favore il Movimento 5 Stelle, contrario il Pd che, però, ebbe due defezioni: i consiglieri regionali Onorio Rosati e Mario Barboni votarono sì. Due richieste, quelle riportate nella mozione, che provocano inevitabilmente una certa sensazione se rilette oggi, alla luce della condanna trasversale ora piovuta su Vladimir Putin e sulla sua scelta di muovere guerra all’Ucraina. Senza contare che l’occupazione russa della Crimea, nel 2014, in seguito alla caduta del governo filorusso di Janukovych, oggi appare, dal punto di vista politico e strategico, l’antefatto della violenta operazione militare attualmente intrapresa dalla Russia contro Kiev.

A ritirare fuori dal cassetto la mozione del 2016 è ora Fabio Pizzul, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, in vista della seduta di oggi: "Il Pd presenta un emendamento alla risoluzione europea, in discussione domani (oggi per chi legge ndr) in Consiglio regionale, con la quale chiede di ritenere inadeguati e superati gli indirizzi e considerazioni che il Consiglio regionale della Lombardia ha espresso nella mozione approvata il 5 luglio 2016. La sanguinosa e rovinosa invasione dell’Ucraina da parte della Russia – prosegue Pizzul – va condannata con la massima chiarezza e tutta l’Unione europea deve essere coesa nel sostenere il ripristino della legalità internazionale. L’impegno assunto allora da alcune Regioni italiane guidate dalla Lega, tra cui la Lombardia, volto a giustificare l’annessione della Crimea, che fu il primo atto della guerra in corso ormai da più di un mese, deve essere cancellato con atto formale. Il Pd propone questo atto di chiarezza e confidiamo che tutte le forze politiche, Lega in primis, vogliano segnare la distanza dalle prese di posizione di sei anni fa".

"Eravamo nel 2016, il panorama politico e internazionale era diverso da quello attuale – replica Anelli – Nel 2016 la situazione della Crimea si era stabilizzata, quindi chiedevamo di riaprire un dialogo con la Russia e ritirare le sanzioni perché di un dialogo con la Russia non si può fare a meno e per proteggere le aziende lombarde, che hanno rapporti commerciali rilevanti con Mosca. Oggi la Lega ha appoggiato la linea del Governo nella crisi russo-ucraina, sanzioni alla Russia comprese, quindi la nostra posizione è già chiara". "Quella mozione è superata dai fatti, nessun problema a votare l’emendamento – dichiara il pentastellato Dario Violi –. Ma chi la tira fuori oggi lo fa solo per strumentalizzare".

 

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