Maryan Ismail lascia il Pd: "Scelta parte oscurantista dell'Islam"

La storica portavoce della comunità somala ha deciso di lasciare il partito e dimettersi da tutti i ruoli, in polemica con la scelta dei vertici milanesi di sostenere la candidatura di Sumaya Abdel Quader

Maryan Ismail (Newpress)

Maryan Ismail (Newpress)

Milano, 27 giugno 2016 - Maryan Ismail, storica portavoce della comunità somala di Milano e candidata, non eletta, nelle liste del Pd alle comunali, ha deciso di lasciare il partito e dimettersi da tutti i ruoli, in polemica con la scelta dei vertici milanesi di sostenere la candidatura di un'altra musulmana, Sumaya Abdel Quader, responsabile culturale del Caim, eletta in Consiglio comunale con il Pd. 

LA LETTERA DI MARYAN A RENZI - Maryan Ismail, che fa parte anche della segreteria metropolitana del Pd, ha lasciato il partito scivendo una lettera aperta rivolta al segretario, Matteo Renzi, pubblicata sul suo profilo di Facebook. "Sono musulmana, laica e progressista. Mi considero parte di un Islam numericamente maggioritario, purtroppo finanziariamente inesistente e dunque totalmente inascoltato - si legge nella lettera -. Il PD milanese ha scelto di interloquire con la parte minoritaria ortodossa ed oscurantista dell'Islam, chiudendo il dialogo alla parte positiva e progressista, che esige la separazione tra politica e religione e sostiene il ruolo della donna musulmana in un'ottica di consapevolezza dei propri diritti e doveri di cittadina". Il segretario del Pd milanese Pietro Bussolati e l'assessore Pierfrancesco Majorino «hanno scelto di sostenere con forza la candidatura dell'indipendente Sumaya Abdel Qader, sociologa musulmana ortodossa, responsabile culturale del CAIM che ora siede a pieno titolo in Consiglio comunale - continua la lettera - Nonostante le perplessità espresse anche da Emanuele Fiano a fronte delle forti ambiguità di alcune dichiarazioni dell'allora candidata, il sindaco Sala ha più volte dichiarato che sarà lei l'interlocutrice per la costruzione della controversa Moschea di Milano, avversata da tutte le comunità islamiche cittadine che non si riconoscono nel Caim".

BEPPE SALA - "Non ne ho ancora parlato con il Pd". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato la scelta di Maryan Ismail, a margine della assemblea di Confcommercio.

STEFANO PARISI - "Cara Maryan, apprezzo il tuo coraggio e la tua indipendenza. Tu poni un problema molto critico che con forza abbiamo avanzato durante tutta la campagna elettorale. Vedo un grave rischio nel modo superficiale con il quale Giuseppe Sala ha affrontato la questione Moschee e rapporti con la comunità musulmana. La tua lettera ci apre uno scenario ancora più inquietante: la precisa volontà del Pd di sostenere la parte 'minoritaria ortodossa e oscurantista dell'Islam' chiudendo il dialogo con la parte di gran lunga maggioritaria che alza una barriera netta tra politica e religione e che vuole un Islam 'moderno, plurale e inclusivo'". Così Stefano Parisi, su Facebook, a Maryan Ismail, sulla sua decisione di lasciare il Pd. "A Milano, come in tutte le grandi metropoli europee - prosegue - non possiamo permetterci di non dire parole chiare sui temi che tu poni. Non possiamo correre il rischio di dare un ruolo da protagonisti alle minoranze ortodosse legate all'Islam politico ampiamente finanziate dalla Fratellanza Musulmana: questo a presidio della nostra sicurezza e della nostra libertà religiosa. Abbiamo intenzione di combattere su questo fronte con rigore e determinazione. E Milano ha bisogno di persone come te che con coraggio e conoscenza profonda dei problemi, non rinunciano ad una battaglia di progresso, libertà e sicurezza. Dalle tue parole sento il desiderio di continuare ad impegnarti. Credo che questo sia un grande patrimonio per Milano. Io continuerò la nostra battaglia in Consiglio Comunale per impedire questa deriva pericolosa che nella giunta Sala sembra prendere ogni giorno più piede. Spero che la tua provenienza dalle file del Pd non ti impedisca di allearti, in questo lavoro, con chi, come me, pur partendo da posizioni politiche diverse, condivide lo spirito e il senso di fondo dei tuoi principi di progresso e di libertà".

LA RISPOSTA DI SUMAYA - "Io non ho nulla da dire perché è la sua libera possibilità di dichiarare ciò che vuole. Continuo a rispettarla e le darò una mano qualora volesse parlare come me". Così Sumaya Abdel Quader, a margine dell'assemblea di Confcommercio, ha commentato la scelta di Maryan Ismail. Sul percorso di dialogo per arrivare ad avere una moschea a Milano secondo Sumaya "tutti i musulmani devono essere coinvolti in questo percorso - ha spiegato -, anche lei che é una musulmana come gli altri quindi avrà il diritto di dire la sua e di proporre le sue idee. Sicuramente".

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