Coronavirus, l'appello di Sala: "Milano ha sempre dato, ora è il momento di chiedere"

Il sindaco interviene in Consiglio comunale dove si discute il bilancio: "Affrontare un ragionamento con il governo e con l'Europa"

L'intervento di Beppe Sala in Consiglio comunale

L'intervento di Beppe Sala in Consiglio comunale

Milano, 2 marzo 2020 - "Milano è una città che ha sempre dato, in questo momento deve essere nelle condizioni di chiedere. Chiedere dimostrando che ciò che riceveremo sarà bene investito". Lo ha detto il sindaco Beppe Sala in Consiglio comunale, specificando che "bisognerà fare un ragionamento con il Governo, e la stessa cosa vale con l'Europa, per capire come i nostri rapporti tra dare e avere potranno essere modificati". 

Il primo cittadino è intervenuto in aula a Palazzo Marino, dove si sta discutendo il Bilancio preventivo del 2020, dopo essersi confrontato con i capigruppo di tutti i partiti. Parlando dell'emergenza causata dal coronavirus, Sala ha detto che  impatterà "in modo significativo" anche sul bilancio del Comune, "si spende quello che si presume si avrà per le entrate - ha spiegato il sindaco - il Comune è come una grande azienda quindi questa botta economica impatterà in modo significativo". Palazzo Marino "si dovrà confrontare con entrate più basse", e Sala ha fatto degli esempi pratici come i 100 milioni di dividendi di Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa, inseriti nel bilancio previsionale. "Ma se dovessimo inserirli oggi non so quanto potremmo mettere perché le compagnie aeree cancellano i voli per Milano - ha continuato il sindaco -. Ho chiesto quindi alla Sea di fare delle valutazioni". E poi meno entrate per Atm, l'azienda dei trasporti, meno dalle tasse locali come quella per l'occupazione di suolo pubblico, Cosap (che vale 63 milioni l'anno) e tassa di soggiorno (che vale 50 milioni l'anno).

Sala ha quindi chiesto al Consiglio comunale di approvare "il più velocemente possibile" il bilancio di previsione che risulterà per forza un documento "già vecchio". E poi di "ripensare" dopo l'emergenza da coronavirus, "a un bilancio straordinario che potrebbe essere fatto a giugno". 

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