Consiglio regionale al via, Pd-Terzo Polo: è subito lite

Federico Romani (FdI) numero uno dell’Aula, la leghista Cappellari sua vice. Con loro nell’Ufficio di presidenza due Dem. I morattiani insorgono: noi esclusi

Federico Romani

Federico Romani

Si terrà oggi la prima seduta del Consiglio regionale della seconda legislatura targata Attilio Fontana. E alla vigilia dall’inizio dei lavori, le certezze erano tre. La prima: come anticipato nei giorni scorsi, la presidenza del Consiglio regionale andrà a Federico Romani, forzista poi confluito in Fratelli d’Italia, figlio di Paolo, già ministro allo Sviluppo economico. Per la vicepresidenza dell’Aula invece ci sono due nomi in lizza: quelli di Giacomo Basaglia Cosentino, eletto con Lombardia Ideale, la lista civica di Fontana, e quello della leghista Alessandra Cappellari.

La poltrona da numero due spetterebbe a Cosentino perché Lombardia Ideale è rimasta esclusa dalla spartizione dei posti da sottosegretario, a vantaggio di Forza Italia. Cosentino, però, potrebbe fare un passo di lato e “accontentarsi“ del ruolo di consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza del Pirellone per poter così ricoprire anche il ruolo di capogruppo della lista civica. Dalla parte di Cappellari c’è, invece, la questione di genere: tra i cinque dell’Ufficio di presidenza deve esserci almeno una donna e quella donna potrebbe essere lei. In caso contrario, dovranno essere le opposizioni (leggi: il Pd) ad esprimerla. E a quel punto il nome in pole sarebbe quello di Carmela Rozza. Ancora fino a ieri sera il nodo non risultava sciolto, ma l’opzione della Cappellari come vicepresidente del Consiglio era data come più probabile rispetto all’opzione Cosentino.

La seconda certezza è che quest’ultimo entrerà comunque nell’Ufficio di presidenza, almeno come consigliere segretario. La terza coincide, invece, con Emilio Del Bono: il consigliere regionale del Pd nonché sindaco uscente di Brescia, circoscrizione nella quale ha fatto il pieno di voti, sarà nell’Ufficio di presidenza del Pirellone come vice. Accanto a lui ci sarà, salvo sorprese, Jacopo Scandella, a sua volta consigliere regionale del Pd, la cui candidatura è sostenuta anche dal Movimento 5 Stelle. Riepilogando, il nuovo Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale sarà con ogni probabilità composto da Federico Romani (FdI), Alessandra Cappellari (Lega), Giacomo Basaglia Cosentino (Lombardia Ideale), Emilio Del Bono e Jacopo Scandella (entrambi del Pd).

Se l’esclusione di Forza Italia dall’Ufficio di presidenza rientra negli accordi interni al centrodestra, ce n’è una seconda che, invece, sta facendo rumore: quella del Terzo Polo-Lista Moratti. A sollevare il caso è il consigliere Manfredi Palmeri: "La nostra coalizione vuole e deve poter dare il proprio contributo per il buon avvio delle attività del Consiglio regionale in questa legislatura e confida che nessuno abbia l’idea e la volontà di escluderla dall’Ufficio di Presidenza. Si tratterebbe di una forzatura inaccettabile, che indebolirebbe l’assemblea e l’Ufficio di Presidenza stesso, prima ancora che i diretti interessati da questa scelta incomprensibile e che non si è mai determinata a Palazzo Pirelli a pari condizioni".

Nel mirino di Palmeri c’è il Pd e il suo capogruppo Pierfrancesco Majorino, che, replicando, fa capire di guardare ad intese che vadano oltre l’Ufficio di presidenza: "Sono sorpreso. In questi giorni ci troveremo ad affrontare la discussione riguardante le diverse responsabilità in seno al Consiglio regionale e relative alla diverse Commissioni consiliari. La nostra disponibilità al dialogo è totale".

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