Lega, "sì" al nuovo statuto. Bossi: "Salvini non può imporre nulla"

Possibilità del doppio tesseramento. Il Senatùr: "Le Sardine? Non sono da sottovalutare"

Congresso federale Lega a Milano

Congresso federale Lega a Milano

Milano, 21 dicembre 2019 - Applausi e una vera e propria standing ovation hanno accolto il padre fondatore della Lega, Umberto Bossi, al suo arrivo all'Hotel Leonardo Da Vinci di Milano, dove il Carroccio sta tenendo il suo Congresso Federale, incaricato tra l'altro di cambiare lo Statuto del movimento, voluto a suo tempo proprio dal Senatur. I delegati al congresso della Lega lo hanno approvato per alzata di mano. Tutti i delegati lo hanno votato all'unanimità. Nessuno si è dichiarato contrario, nessuno si è astenuto. Il movimento, da federalista, diventa quindi sovranista e ci sarà la possibilità per gli iscritti di avere la "doppia tessera": per la storica Lega Nord fondata da Umberto Bossi e per la nuova Lega di  Salvini. 

Umberto Bossi a MilanoBossi: "Oggi non si chiude nessun partito"

“Oggi non si chiude nessun partito - ha detto Umberto Bossi -. I giornalisti mi hanno chiesto se oggi è il funerale della Lega. Non c’è nessun funerale alle porte. La Lega è il partito nazionale dei popoli del Nord e questo ormai tutti li hanno capito”. Lo storico leader non considera l’esistenza della Lega Nord per l’indipendenza della Padania come una necessità tecnica dovuta alla restituzione dei 49 milioni, ma una scelta politica: “Sono contento di dirvi che oggi non si chiude nessuna Lega, questo congresso nella sostanza dà la possibilità di avere il doppio tesseramento, sarà possibile essere iscritti alla Lega e alla Lega per Salvini”.

Bossi: "Salvini non può imporre nulla"

Bossi ha mandato un messaggio, esplicito, all’ex ministro dell’Interno: “Questo glielo possiamo concedere, siamo noi che concediamo non è Salvini che ci impone. Le cose imposte non funzionano. Se Salvini vuole avere la possibilità di avere il simbolo della Lega nel partito che sta facendo, deve raccogliere le firme“. Il simbolo della Lega Nord, il guerriero Alberto da Giussano, è patrimonio del consiglio federale del movimento e non di 'Lega Salvini premier' che però l'ha utilizzato alla scorse europee. Ma quella delle firme non è altro che una battuta, in pratica, visto che la Lega ha subito messo le cose in chiaro precisando: "Nessuna raccolta firme. Il futuro legale rappresentante della Lega Nord, previo passaggio nel prossimo consiglio federale, potrà concedere il simbolo alla Lega Salvini Premier". E in effetti, nonostante i toni accesi, più avanti Bossi ha sottolineato: "Siamo fortunati, non vedo liti. Litigare è quello che vogliono gli altri". E quindi la Lega ora cos'è? La definizione del Senatùr: "La Lega è un partito nazionale dei popoli del Nord. Penso che ormai sia passato il concetto". E alla fine la pace viene sancita quando il fondatore della Lega Umberto Bossi ha lasciato la sala e il segretario Matteo Salvini si è alzato per abbracciarlo. 

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Bossi: "Le Sardine? Non sono da sottovalutare"

Nel suo intervento, Bossi non si è dimenticato delle Sardine, presenti con un flash mob all'esterno dell'hotel: "La sinistra ha messo in piedi le Sardine per creare una spinta sociale. Sono un fenomeno intelligente, non bisogna trattarle in modo superficiale. Non sono da sottovalutare, non diventeranno un partito, ma aumenteranno il consenso del Pd". Su Renzi ha osservato: "Qui non abbiamo ancora vinto, Matteo è uno di quelli che vuole combattere ancora".  "Ci siamo anche noi - ha sottolineato - il Palazzo non dà niente, dobbiamo avere tanti parlamentari. Non ci darà l'autonomia" senza sforzo, avverte. 

Salvini: "E' l'inizio di un bellissimo percorso"

l'inizio di un bellissimo percorso, battesimo di un movimento che vuole rilanciare l'Italia nel mondo", ha detto Matteo Salvini al suo arrivo al congresso federale del partito. La Lega è diventato un movimento che non si "occuperà più solo di una parte di Paese, ma di occuparsi del buon governo della crescita economica del diritto alla vita, alla sicurezza in tutta Italia", ha precisato. E ha continuato: Quando ho iniziato questo percorso sei anni fa con la Lega al 3 per cento non avrei mai immaginato di avere l'onore e la fortuna di rappresentare il primo partito di questo Paese". Salvini ha aggiunto: "La Lega è un movimento che qualcuno vorrebbe fermare ma non ce la faranno perché "quando un popolo assapora il profumo della libertà non lo ferma nessuno". "Questi giudici non attaccano me - ha sottolineato- attaccano un popolo e la sovranità nazionale, il diritto alla sicurezza e alla difesa dei confini". "Poi, ancora: Non basta andare in parlamento ed essere in tanti, serve una spinta sociale continua e quotidiana per portate a casa i risultati". Il segretario della Lega ha concluso: "Io rispetto la stragrande maggioranza dei giudici, che fanno bene, liberamente e obiettivamente il loro lavoro: qualcuno ha un pregiudizio, vuole imporre delle leggi persino al Parlamento. Si candidino. Si tolgano la toga e si candidino. Se vogliono cambiare i decreti Sicurezza".

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Il nuovo Statuto

Rispetto al testo precedente (che risale al 2015), le principali modifiche riguardano il ruolo di Bossi e la possibilità, scritta nero su bianco, che il consiglio federale conceda il simbolo ad altri movimenti politici. Il Senatur rimane presidente a vita del Movimento che fece nascere (federando tutti i soggetti politici autonomisti 28 anni fa). Bossi resta "garante dell'unita' della Lega Nord", ma gli viene tolta la possibilità di "assumere i poteri e le competenze del consiglio federale" in caso di dimissioni del segretario e di "convocare entro 120 il congresso straordinario degli organi elettivi". In caso di dimissioni del segretario, viene quindi introdotta una nuova figura, quella del "commissario federale con pieni poteri" che gestisce la transizione verso il congresso. Altra funzione che viene tolta alla presidenza federale, e quindi a Bossi, è quella di rappresentare l'ultima istanza cui possono fare "ricorso in appello" i padri fondatori che vogliano contestare eventuali provvedimenti disciplinati. Il presidente rimane comunque un componente del comitato disciplinare e di garanzia, organo cui spettano le deliberazioni in questi casi.

Dallo statuto scompare tutta la parte relativa alle sezioni provinciali, che dovrebbero passare al nuovo soggetto nazionale 'Lega Salvini premier' fondato nel 2017, mentre un'altra modifica riguarda la scadenza degli organi elettivi: il segretario e il consiglio federale non saranno in carica piu' solo tre anni, come introdotto da Roberto Maroni, nel 2012, ma cinque. Viene poi messa nero su bianco la possibilità - già realizzata, peraltro, alle scorse Europee con Lega Salvini premier - che il consiglio federale conceda "l'utilizzo, anche per fini elettorali" del simbolo "ad altri Movimenti politici, le cui affinita' con gli obiettivi di Lega Nord sono rimesse alla valutazione" del massimo organo esecutivo del partito. La struttura del vecchio Carroccio ne esce poi ' 'dimagrita': scompaiono, tra gli altri organismi, la segreteria politica (una sorta di doppione del consiglio federale, usato, in passato, sostanzialmente soltanto da Maroni), e il responsabile federale organizzativo.

Rimane, invece, la parte in cui si afferma che la "Lega Nord tutela le minoranze , ove presenti, e, a tal fine, garantisce la presenza con diritto di parola e di voto in seno al consiglio federale al candidato alla carica di segretario federale che risulti il primo dei non eletti" (resta anche la parte in cui, in seguito a due assenze, anche non consecutive, in consiglio, si perde questo diritto). Curiosa la IV postilla alle disposizioni finali, in cui si delibera che "fino allo svolgimento del successivo congresso federale, il segretario federale, su conforme delibera del consiglio federale, ha il potere di modificare la sede della Lega Nord". 

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