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Politica

Alta tensione in Regione Lombardia, Fontana blinda Bertolaso: “In Giunta si è discusso ma resterà fino al 2028”

Il presidente difende l’assessore alla Sanità, che La Russa voleva commissariare. Pd e Movimento 5 Stelle: "Ora basta, il governatore venga a riferire in Aula"

Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare, e il governatore Attilio Fontana

Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare, e il governatore Attilio Fontana

Attilio Fontana blinda Guido Bertolaso fino al 2028, vale a dire: fino a fine legislatura. Non è la prima volta che il presidente della Regione difende a spada tratta il suo assessore al Welfare. Ma questa volta la presa di posizione del governatore è arrivata dopo uno scontro particolarmente aspro verificatosi lunedì in Giunta, in merito all’accordo con i carabinieri del Nas sulle liste d’attesa della sanità, tra lo stesso Bertolaso e Romano La Russa, capodelegazione di Fratelli d’Italia e assessore alla Sicurezza.

Quest’ultimo, come già riportato, ha chiesto a Bertolaso di accettare che gli fosse affiancata una figura che lo aiutasse a fare il proprio lavoro al Welfare ma anche a gestire la comunicazione col resto dell’esecutivo. Non solo, La Russa, tra provocazione e realtà, avrebbe persino dato a Bertolaso un ultimatum per accettare questa soluzione: otto giorni di tempo. Da qui la reazione di Bertolaso, le urla volate lunedì in Giunta e il proposito maturato (non per la prima volta) dall’assessore al Welfare: dimettersi. Proposito non avallato da Fontana.

Ieri il governatore ha ribadito il suo totale sostegno a Bertolaso, ha confermato le tensioni di lunedì in Giunta ma ha smentito che lo stesso Bertolaso gli abbia comunicato la volontà di dimettersi. "Nel 2028 ci sarà l’assessore Bertolaso. Noi finiamo la legislatura nel 2028, quindi quelli sono i tempi a cui dovete fare riferimento – ha replicato Fontana ai cronisti –. Sono contento che abbiate una serie di ricostruzioni o di false notizie. Io direi, se avete un informatore cambiatelo, perché vi sta raccontando un sacco di cose non vere". Ma alla domanda se lunedì ci siano state o no tensioni tra Bertolaso e Fratelli d’Italia, il presidente lombardo ha risposto: "C’è stata una discussione in Giunta, una discussione di merito e ci mancherebbe che in Giunta non ci siano le discussioni di merito, ma poi è finito tutto lì".

Analogo il contegno di Bertolaso: "Dimissioni? Questo è quello che vi raccontano gli altri, sapete che io parlo solo quando è il momento di parlare", ha detto, a sua volta, l’assessore ai cronisti. Nonostante tutto, c’è uno scenario che resta plausibile: ex capo della Protezione Civile ed ex commissario per il terremoto dell’Aquila, Bertolaso potrebbe salutare la Giunta lombarda e le tensioni che la attraversano fin dall’inizio del secondo mandato di Fontana non appena gli venga affidato, a livello nazionale, un incarico di prestigio o di quelli che piacciono a lui, che riguardino la gestione di emergenze.

Nel frattempo il Pd e il Movimento 5 Stelle chiedono un Consiglio regionale sulla sanità. "Fontana deve spiegare che cosa sta accadendo nella sua Giunta perché ciò che traspare all’esterno è il totale immobilismo, mentre nelle segrete stanze si consuma una guerra sanguinosa – dichiara Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd –. Chiediamo una seduta straordinaria del Consiglio regionale sulla sanità. Più passano i giorni più il Cup unico va a farsi benedire, i privati fanno affari e i cittadini rimangono fregati. Perché, nel frattempo, in Giunta tengono segreti i dati sulle case di comunità che abbiamo chiesto? Bisognerebbe affrontare i problemi, invece la destra litiga". Quindi Nicola Di Marco, capogruppo del M5S: "Fontana può negare quanto vuole gli screzi e le divisioni interne alla sua Giunta, magari qualcuno ancora gli crederà. Ciò che non può negare è lo stato di abbandono di una sanità pubblica che in Lombardia è sacrificata sull’altare degli scontri interni al centrodestra. Un sacrificio che si consuma ogni giorno sulla pelle dei lombardi, costretti a scontrarsi con liste d’attesa infinite, medici di base che non si trovano e una medicina territoriale sempre più distante. Fontana venga a riferire in Aula".