Le pagelle del Milan: Donnarumma, Kjaer e Kessié i primi artefici del pass Champions

Una stagione incredibile, un campionato vissuto al cardiopalma fino all’ultimo atto a Bergamo contro l’Atalanta

Milan, Pioli (Ansa)

Milan, Pioli (Ansa)

Milano, 24 maggio 2021 – Una stagione incredibile, un campionato vissuto al cardiopalma fino all’ultimo atto andato in scena ieri sera in quel di Bergamo contro l’Atalanta: il Milan di Stefano Pioli ha centrato l’obiettivo stagionale conquistandosi il pass per la prossima Champions League dopo mesi di fatica, sudore, impegno e tanti infortuni, ma con la consapevolezza di poter raggiungere la meta. Dopo una stagione intensa il mentore emiliano, la dirigenza di via Aldo Rossi e tutta la squadra possono tirare un sospiro di sollievo e concentrarsi ora sui rispettivi impegni: chi partirà per l’Europeo, chi dovrà pensare a portare a termine i tanto annosi rinnovi contrattuali e chi, come Pioli, può finalmente godere di ciò che ha seminato.

Ecco le pagelle della stagione rossonera per ciascuno dei suoi protagonisti:

Donnarumma 8,5 La prima cosa che la dirigenza rossonera dovrà fare ora è rinnovare il contratto di Gigio, perché senza di lui tra i pali il Milan non sarebbe dov’è ora. Il classe ’99 ha tenuto a galla la squadra in più di un’occasione salvando i pali con interventi provvidenziali: il cuore e le lacrime mostrate dopo l’incontro con i tifosi rossoneri mostrano un reale attaccamento a questi colori e ora che l’Europa che conta è realtà non può far finire così la sua storia. Tatarusanu 6,5 Alti e bassi nelle poche apparizioni avute ma il cuore l’ha messo sempre. Calabria 8,5 Ha alzato esponenzialmente il livello delle sue prestazioni, diventando un punto di riferimento nella muraglia difensiva, principale artefice del secondo posto ottenuto: esperienza in fascia destra, attenzione, carattere e sicurezza. Dalot 7,5 Il terzino portoghese è in prestito secco dal Manchester United ed in questo momento i rossoneri non hanno avviato discorsi per un possibile prolungamento: detto questo la sua polivalenza in fascia ha aiutato non poco il gioco rossonero nei momenti difficili, soprattutto quando l’infermeria era affollata. Gabbia 6 Stagione complicata per gli infortuni patiti ma Maldini e tutto lo staff tecnico sono contentissimi della crescita del centrale italiano e non hanno nessuna intenzione di privarsene per il futuro. Hernandez 8 IL motore di fascia sinistra è ormai una pedina irrinunciabile nello scacchiere di Pioli: classe, tecnica, potenza e velocità fanno di Theo un talento da custodire gelosamente, senza dimenticare la sua propensione per il gol (vedi Torino) e la generosità da assistman. Fondamentale. Kalulu 7 Il terzino francese ha dato il suo prezioso contributo alla causa, rispondendo sempre presente quando Pioli ha chiesto il suo sforzo in campo. Kjaer 8,5 Insieme a Tomori è diventato il leader in difesa formando una coppia insuperabile: i due centrali sembrano essere fatti l'uno per l'altro e si completano a livello tecnico. Simon fa del suo punto di forza il senso della posizione, tranquillità e personalità completano il profilo. Romagnoli 6,5 Il capitano ha vissuto un finale di stagione non esaltante, tra infortuni e prestazioni non all’altezza, facendosi preferire spesso e volentieri l’ex Chelsea Tomori: se il futuro della bandiera rossonera sarà lontano da Milano lo si saprà a breve, ma Alessio è un campione da non sottovalutare mai. Tomori 8 Con Kjaer ha formato la coppia dei sogni e la Champions è passata per buona parte dai suoi piedi e dalla sua testa: l’ex Chelsea è oro da preservare e il Milan lo sa bene, per questo cercherà di riscattarlo. Fikayo aggredisce l'attaccante avversario, sfruttando la sua stazza fisica e la sua velocità senza dimenticare una buona elevazione che gli ha permesso di segnare gol pesanti come quello contro la Juventus. Bennacer 7 L’algerino con Kessié forma una coppia di centrocampo di sicura garanzia ma l’ultima stagione ha visto Ismael soffrire più del dovuto: infortuni e calo di condizione hanno pesato non poco sul suo rendimento finale. Tonali 6,5 L’ex Brescia è il futuro del Milan: un anno travagliato per Sandro che ha dato una mano, sì, senza però mai stupire. Il riscatto deve arrivare nella prossima stagione. Kessié 8,5 Una continuità di rendimento devastante, come devastante è stata la sua doppietta contro la Dea dagli undici metri che è valsa il pass europeo tanto cercato: Franck, il “Presidente” è stato il trascinatore numero due e ottimo vice quando Zlatan era assente. Granitico, imperioso e micidiale, l’ivoriano è il volto e lo spirito del Milan di Pioli. Krunic 6 Ha saputo ritagliarsi spazi e non ha deluso Pioli quando chiamato in causa. Meité 6 L’ex Torino non ha demeritato nei momenti chiave della stagione, quando l’infermeria urlava vendetta e a lui spettava il compito più difficile: contro l’Atalanta il francese ha giocato molto bene sfornando un assist per Leao (palo). Prospettiva. Calhanoglu 7 Il futuro è incerto, probabilmente sarà lontano da Milano ma Hakan ha contribuito al traguardo finale subendo però una flessione negli ultimi mesi di campionato: partito alla grande a suon di visione di gioco, idee e punizioni il fantasista turco ha giocato 41 partite segnando 9 gol e fornendo 10 assist alla squadra. Generosità. Diaz 7 Lo speedy Gonzales rossonero è entrato nei cuori di tifosi e non: lo spagnolo ha chiuso in crescendo la sua stagione facendo vedere i sorci verdi alle due torinesi. Dopo un inizio di stagione difficile, si è ripreso rivelandosi un'arma in più per la rosa di Stefano Pioli. Rebic 6,5 Ha steccato la partita contro il Cagliari e non ha potuto prendere parte all’ultimo atto ma Ante ha dato il suo contributo prezioso affrontando anche lui diversi infortuni. Il peso specifico non si discute: emblema della rinascita rossonera, dopo un inverno difficile, è tornato uomo-chiave nel momento più caldo della stagione. Hauge 6 Poco impegnato da Pioli, ha avuto i suoi momenti buoni: arrivato carico, inizia bene grazie allo spazio in Europa League, ma pian piano finisce un po’ ai margini. Buttato nella contro la Sampdoria, pesca al 90′ la rete che evita quella che sarebbe stata una brutta sconfitta. Saelemaekers 7 Cresciuto con il passare dei mesi, il belga ha portato in campo aggressività, caparbietà e quantità dove più serviva. Potrebbe diventare il leader del futuro. Castillejo 6 Lo spagnolo ha trovato spazi a sufficienza per incidere ma spesso ha deluso le attese: per questo motivo il suo futuro non sembra così vicino ai colori rossoneri. Maldini sv Troppo poco in campo per essere valutato, finalmente la lesione muscolare è acqua passata. Leao 6 Troppo poco per il portoghese che ha fallito in più di un’occasione la chance di prendersi carico dell’attacco milanista: è giovane, deve crescere, questo il mantra di Pioli, che ha provato a schierarlo da prima punta con scarsi risultati. La titolarità persa e l'infortunio muscolare di fine marzo lo hanno condizionato. Mandzukic 5,5 Doveva far rifiatare Zlatan Ibrahimovic, dare peso e spessore europeo al Milan ma il croato ha steccato e deluso le attese: infortunato a lungo, ha giocato soltanto dieci partite senza mai riuscire a segnare. Oggi il saluto ufficiale ma il Milan è in Champions non per i suoi colpi e per le sue giocate. Ibrahimovic 8 Il voto vale per la prima parte di stagione, in cui è stato assolutamente imprescindibile, per la carta d’identità e soprattutto, per la leadership indiscussa che ha nello spogliatoio rossonero: lo svedese è la guida, il maestro, il riferimento a cui tutti si sono rivolti e la sua stagione falcidiata dagli infortuni è terminata in calando per cause di forza maggiore. Ma Zlatan è pronto a scendere in campo in Champions League per un altro anno da leader. All. Stefano Pioli 9 Da Bergamo a Bergamo: da quella pesantissima sconfitta al ritorno in Champions del Diavolo dopo sette anni. Grande merito va senza dubbio a lui, condottiero di questo Milan che prima ha meravigliato e poi ha saputo affrontare i tanti ostacoli sul cammino con grande cuore: lottando e soffrendo ha centrato l’obiettivo Champions. Cuore e tenacia.

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