Milan, Mandzukic adesso insegue la riconferma

Il rientro contro il Genoa è stato confortante: il bomber croato ha sette giornate per convincere il club a rinnovargli la fiducia

Mario Mandzukic, finalmente in campo a San Siro

Mario Mandzukic, finalmente in campo a San Siro

Milano - Nemmeno il tempo di godersi i tre punti conquistati a San Siro domenica contro il Genoa che per il Milan è già ora di concentrarsi sulla sfida interna contro il Sassuolo in programma domani alle 18:30. Pioli ha avuto indicazioni importanti dalla partita contro il Grifone, nonché la conferma che la sua squadra sa soffrire ma deve cercare di farlo il meno possibile per evitare di complicarsi la vita: la vittoria arrivata grazie all’autogol di Scamacca ne è l’esempio lapalissiano, con il tecnico emiliano che domani potrà però riavere a disposizione il suo leader Zlatan Ibrahimovic. Domenica il suo primo sostituto, Rafael Leao, ha deluso le aspettative sembrando ancora spaesato nel ruolo di prima punta. Molto meglio, invece, ha fatto Mario Mandzukic, entrato a gara in corso con il giusto approccio al match: il croato ha dimostrato la giusta dose di determinazione e concentrazione e la grinta di chi voleva lasciare il segno sul match. Un gol a sua firma non è arrivato ma Mandzukic, nella mezz’ora disputata contro il Genoa, ha regalato il velo che ha propiziato l’autogol di Scamacca, ha fatto valere il suo fisico imponente contro i difensori, eseguendo tanti ripiegamenti difensivi e buoni contrasti, tutti elementi che gli hanno fatto guadagnare la sufficienza piena a dispetto del suo predecessore.

Il tempo per convincere la dirigenza rossonera a confermarlo per la prossima stagione è poco ma il croato vuole dare il massimo per guadagnarsi la fiducia di via Aldo Rossi dopo i tanti infortuni accusati: dopo il bel gesto di rifiutare lo stipendio di marzo proprio per non aver contribuito alla causa rossonera, la professionalità dell’attaccante si è vista anche in campo domenica e nell’impegno profuso a Milanello in queste ultime settimane. A confermare il giusto atteggiamento del giocatore ci ha pensato lo stesso Stefano Pioli: "Mario è entrato bene, è un leader dal punto di vista caratteriale e della voglia che mette in campo. E’ un giocatore forte e affidabile: è ovvio che siamo dispiaciuti per quello che non ha potuto dare prima al gruppo, ma ora si sta riprendendo. Mario è un giocatore forte anche a livello mentale e sono contento perché nelle prossime gare ci sarà da soffrire e le sue caratteristiche saranno utili alla nostra causa". Come per Ibrahimovic, il valore aggiunto che dà Mandzukic è la sua esperienza e il contributo umano e tecnico arricchito in tanti anni di calcio giocato: anche a livello caratteriale, può essere un esempio e un modello da seguire, soprattutto per i giocatori più giovani come Leao, Saelemakers o Tonali che spesso non hanno dimostrato in campo lo spirito battagliero necessario per contribuire alla causa che ora come mai ha bisogno di un gruppo gli attributi per raggiungere l’obiettivo stagionale, ovvero un posto in Champions. Nelle ultime decisive sfide Pioli si aspetta da Mandzukic non solo l’approccio generoso e deciso visto contro il Genoa ma si augura di vedere il croato ispirato sotto porta perché i suoi gol potrebbero essere fondamentali da qui alla fine del campionato.

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