Derby Milan-Inter: Conte "Siamo forti", Giampaolo "Disuniti e disorganizzati"

Le dichiarazioni dei tecnici dopo il match vinto dall'Inter per 2-0 sul Milan

Milan-Inter

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Milano, 21 settembre 2019 - L’Inter ha battuto 2-0 il Milan nel primo derby della stagione e in Antonio Conte l’euforia non può di certo mancare: “Sono molto contento per il risultato di oggi e l’aver vinto le prime quattro gare - le parole del tecnico nerazzurro - un po’ meno per l’avvio della Champions. Lukaku e Brozovic? Averne di problemi con gente di questo spessore, spesso mi arrabbio con loro perché sono fin troppo bravi mentre in campo bisogna imparare ad essere più smaliziati. Questo è un gruppo sano, che ha voglia. E se a volte accade qualcosa del genere, ben venga. Anche a me spesso è capitato di litigare con un compagno, ma la sera eravamo già a cena assieme”. L’ex allenatore della Juventus conclude: “C’è stato un viavai di giocatori che un po’ mi ha penalizzato, ma abbiamo un’idea nella fase di possesso e di non possesso; e anche oggi abbiamo pressato in maniera importante, a testimonianza che c’era il lavoro. E alla fine ho bisogno di soldati che vadano in campo e portino a casa il risultato. E oggi l’abbiamo fatto”.

Gli fa eco Romelu Lukaku, autore del gol del 2-0: “Conte è un allenatore che mi aiuta molto. A 26 anni voglio un allenatore che mi dà motivazione tutti i giorni, sono molto contento di essere con lui e con questa squadra”. Che sapore ha il primo gol nel derby? "Sono molto contento per la squadra, ma mercoledì c'è già un'altra partita molto difficile contro la Lazio. Sono molto contento per i tre punti”. Una vittoria che è un messaggio dell'Inter per la lotta scudetto: "Non voglio parlare di scudetto oggi, ma solo della prossima partita contro la Lazio”.

Perdere fa parte del gioco, ma uscire sconfitti senza mai tirare in porta, di certo, è un'altra cosa. Nonostante questo, Marco Giampaolo dopo lo 0-2 subito dal suo Milan nel derby contro l’Inter si dichiara comunque soddisfatto: “La mia analisi della partita è che abbiamo iniziato la gara con qualche titubanza di troppo, poi ci siamo assestati e la gara è scivolata via in equilibrio - le parole del tecnico rossonero al termine della stracittadina persa - certo l’Inter ha qualcosa in più sul piano dell’esperienza, però quel gap il Milan era anche riuscito a colmarlo durante la gaa. Il gol su quel calcio di punizione, poi, ci ha disuniti e ci siamo disorganizzati”.

Un solo tiro in porta, quello di Theo Hernandez al minuto 86. Troppo poco, per una squadra che non ha messo in campo l’adrenalina giusta per portare a casa una delle gare più importanti dell’anno: “Disunirsi dopo il gol subito è stata una reazione emotiva - prosegue ancora Giampaolo - ma nel complesso il Milan c’è stato. La reazione disordinata, emotiva, con giocatori che andavano a pestare zolle di campo di non loro competenza è l’unico aspetto che mi è piaciuto meno, per il resto non siamo andati male”.

La mediana, soprattutto in Biglia, ha trovato un punto debole. Mancanza di verticalizzazioni e di lanci in profondità, dati che però al tecnico del Diavolo sembrano non interessare: "Giocando alti, con tre attaccanti pure, qualche rischio dobbiamo correrlo - prosegue ancora Marco Giampaolo - ma è una scelta che devi fare. La squadra mi è piaciuta, anche il coraggio di risalire o di provare a farlo non deve passare inosservata”.

Una delle poche note liete della serata è stato Leao, lanciato quasi a sorpresa dal primo minuto da Giampaolo ma che, nonostante avesse di fronte un vecchio lupo come Godin, se l’è cavata molto bene: “Mi è piaciuto, ha l’uno contro uno in velocità, è agile - ammette l’ex allenatore della Sampdoria - ho pensato di farlo giocare perché l’Inter difendeva a tre e lui ha un bel passo, poteva gettarsi negli spazi; ha numeri, deve imparare a stare dietro ai tempi di gioco e ai nostri schemi. Non è un calciatore timido, ha personalità”. Elogi per Leao e tentativi di trovare aspetti positivi anche quando, forse, non ce ne sono. E a fine gara, tra i rossoneri, è stato un fuggi fuggi immediato appena terminata la gara. Un segnale di tristezza per chi sperava in un risultato migliore. 

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